recensione diGiovanni Dall'Orto
Kizuna 6
Mister J. B. e Tashiro si ritrovano e si rimettono assieme.
Ospedalizzato, Kei consegna l'anello di matrimonio a Ranmaru, in una scena molto riuscita e romantica; poi i due si accingono a consumare le nozze con un rapporto orale, il primo che il vergognoso nonché schifiltoso Ran abbia mai concesso. Vengono però interrotti sul più bello da Kai Sagano.
Il quale riceverà una lavata di capo da Masanori Araki per la leggerezza con cui mette a repentaglio la vita degli uomini di suo padre. Dalla scena si capisce che i due vorrebbero potersi dire altre cose, ma non osano.
La seconda metà dell'albo è occupata per intero dalla storia dell'incontro, anni prima, fra Mister J. B. e Tashiro. J. B. ha insegnato ad usare le armi al ventenne Tashiro, che dopo essere stato salvato da morte sicura dalle mani di una banda di delinquenti (sterminati da J. B.) s'è innamorato di lui e gli ha offerto il suo corpo e la sua anima. Ma J. B. si sente come chi "ha violentato un angelo" e lo lascia.
Una storia d'amore e di morte fra due killer di professione non è certo destinata a pareggiare il romanticismo della storia fra Kai e Ran. E forse è solo per questo che mi è piaciuta poco.
O forse per l'ideologia da western che pervade la lunga storia: o si rinuncia a reagire ai soprusi, come predica l'improbabile suora cattolica per cui Tashiro lavora, o ci si fa giustizia da soli, pistola alla mano.
Una vera morale da mafioso.