recensione di Giovanni Dall'Orto
Banana fish 10
Decimo episodio della serie di manga giapponesi Banana fish.
Comincia a mostrare un po' la corda questa serie, visto che ricorre a riempitivi da sceneggiato televisivo d'azione (i fuggitivi sopra a un ascensore, il piede che scivola, la mano che si aggrappa all'ultimo istante e i nostri eroi appesi per una mano sola e penzolanti... ohhhh.... riusciranno a cavarsela??? Come se non sapessimo già che ovviamente sì, se no cosa succede nei prossimi nove albi?).
Questa banalizzazione è anche la conseguenza diretta della rinuncia a delineare (come avveniva nei primi numeri) l'ambiguo rapporto fra Ash ed Eiji, che aveva un solo, ovvio, sbocco possibile... che però si è scelto di non sfruttare.
In questa puntata Ash sta per essere usato come cavia umana per l'uso militare e politico di Banana Fish (la stessa Cia è coinvolta nel gioco) ma viene salvato in extremis, già sul tavolo operatorio, da Papa Dino. (Ne siamo debitamente impressionati, ovviamente...).
Per il resto, business as usual: Eiji riesce a evadere, non senza l'acquiescenza di Yue-Lung Lee, e da parte sua Ash, reduce da un duello in cui è stato quasi ucciso, e ancora intontito dall'anestesia dell'operazione rimandata, attira nella sua cella una guardia (prima facendo la checca puttana davanti alla telecamera di sorveglianza, poi promettendole un rapporto orale) e riesce a sopraffarla a mani nude e ucciderla! I finocchi, ultimamente, sanno farsi valere, eh?
L'albo si conclude con Ash in fuga, inseguito dai cattivi... Riuscirà il nostro eroe a cavarsela? Oh, suspense insostenibile...