recensione diVari
Ricordo di Pasolini
Recensione di Gianfranco Franchi. Riedita con il gentile consenso dell'autore.
Questa nuova, elegante e minimale plaquette Via del Vento ospita la trascrizione di un inedito intervento-conferenza di Dario Bellezza tutto dedicato al suo amico e mentore Pier Paolo Pasolini: nella nota al testo, Roberto Mosena riferisce che la provenienza è un'audiocassetta registrata il 10 marzo 1983 in via Statilia, a Roma. Quel giorno, Bellezza, Pecora e la Spaziani commemoravano l'artista; l'edizione Via del Vento si concentra, con non poca saggezza, soltanto sulle parole del poeta Dario.
Bellezza parlava di Pasolini "vedendolo": faceva fatica perché era totalmente coinvolto, da un punto di vista emotivo. A un tratto spiega che doveva "vederlo", mentre ne parlava, perché "la sua opera è legata strettamente alla sua persona, al suo parlare, al suo incedere, al suo modo di fare, sicchè non riesco a essere completamente libero e obiettivo" (p. 8)
Bellezza preferisce Pasolini regista al Pasolini poeta: era un poeta adatto alle invettive, agli sfoghi privati, non all'eternità.
"Tutta la sua attività letteraria - sbotta - è un'attività costantemente polemica contro il suo tempo: tutti sanno quella che era la posizione di Pasolini, che lui era profondamente ostile al mondo industriale, trovava che il mondo industriale iniziava un nuovo ciclo storico, opposto a quello precedente, che era stato invece il mondo contadino, quello poi nel quale lui si era formato. Dunque aveva un atteggiamento paradossalmente reazionario, era un uomo profondamente reazionario" (p. 14);
di lì a poco ricorda le battaglie di PPP contro il divorzio e contro l'aborto).
"Bellezza nutriva per Pasolini, a quel tempo morto da otto anni, una forma di amore amicale e intellettuale. Un amore, va detto, spesso severo, che lo porta a pronunciare giudizi scomodi e difficili" (p. 24).