recensione diFrancesco Gnerre
Incendio, L' [1981]
Questo interessante romanzo è del 1981.
Qui Mario Soldati rappresenta un personaggio che vive un rapporto dalle forti tinte masochiste con una donna, Fernanda, ma che non esclude dalla sua vita anche esperienze omosessuali, prima solo accennate e poi sempre più esplicite. Fino a che scopriamo che il rapporto con la sua dominatrice è ancora più complesso di come avevamo immaginato, perché è unito anche ad un legame più inconfessabile con il figlio di lei, il bellissimo Rudy, del quale si dicono cose di questo tipo:
"Rudy era là: torso nudo e pantaloni rossi, seduto sulla spalletta del ponticello all'entrata del villaggio (...)
Non vedevo Rudy da due anni e mi parve cresciuto. La capigliatura più bionda, più luminosa, più riccioluta, e una muscolatura da lottatore, specialmente i bicipiti".
E subito dopo, invitato a coprirsi:
"Rudy obbedì, tirò fuori dal sacco una maglietta a mezza manica, rossa come i pantaloni, e la infilò di rabbia: i bicipiti michelangioleschi, su cui la maglietta pareva tesa da scoppiare, si vedevano meglio di prima".
Soldati è anche questo, e una forte sensualità omoerotica percorre alcune delle sue pagine più belle.
Rileggiamole senza censure e senza pruderie, come lui le ha scritte.
È la maniera migliore per ricordarlo.