Luchino Visconti

Per una singolare coincidenza del destino, il 2 novembre lega due indimenticabili registi ed intellettuali di sinistra, polimorfi e cosmopoliti, la cui opera è intensamente percorsa dal loro vissuto omosessuale. Nel 2005 saranno trascorsi 30 anni dall'assassinio di Pasolini (5 Marzo 1922 - 2 Novembre 1975); e, nel 2006, 30 anni dalla scomparsa di Visconti, ma sarà anche il centenario della sua nascita (2 Novembre 1906 -17 Marzo 1976).

È in libreria una nuova edizione dell'agile profilo che Miccichè ha dedicato a Visconti, con un riepilogo tematico che affronta le ossessioni del Maestro: la Storia, la sconfitta, il sesso, la donna, il teatro, la musica, la pittura, la letteratura.

Il volume è completato da saggi di Visconti ("Cadaveri" - del 1941, feroce attacco contro la vecchia guardia del cinema fascista, "Tradizione e invenzione" etc.) e da un'esauriente filmteatrografia.

Si resta stupiti della mole e della qualità delle regie (18 film, 45 messe in scena teatrali, 24 spettacoli lirici) di un autore che ha esercitato a lungo un insuperato magistero.

Tutto era iniziato a Parigi nel 1936: Visconti, costumista e aiuto-regista in Une partie de campagne (e nel '40 in Tosca) di Renoir, entrerà in contatto con l'intellighenzia marxista, scoprirà la propria omosessualità grazie al fotografo Horst, a Gide e Cocteau.

Produrrà capolavori assoluti: Bellissima, Senso, Il Gattopardo, la trilogia tedesca. E il sesso - osserva Micciché - sarà uno dei punti di fuga del suo cinema: "nella maggioranza dei film, il regista costituisce elaborate e tormentate radiografie del desiderio che trasforma in ratio, sovente quasi assoluta, del dramma. È un sesso passionale, talora proibito, mai vissuto come norma".

Molte icone del cinema di Visconti appartengono a pieno titolo all'immaginario omosessuale: Gino / Massimo Girotti in Ossessione; Rocco / Alain Delon e Simone / R. Salvatori in Rocco e i suoi fratelli; Tadzio / Bjorn Andresen, l'angelo adolescente che "fulmina" il vecchio musicista Aschenbach in Morte a Venezia.

Ma è Helmut Berger, un vero cult-actor, ad ossessionare Visconti, che a lui affiderà gli indimenticabili ritratti di Martin in La caduta degli dèi, del "folle" re Ludwig, di Konrad nel lacerante capolavoro Gruppo di famiglia in un interno.

La riproduzione di questo testo è vietata senza la previa approvazione dell'autore.

Le recensioni più lette di questi giorni

  1. 2

    Clara Sheller (serie tv , 2005)

    di

  2. 4

    Day (libro , 2024)

    di

  3. 6

    Relax (videoclip , 1983)

    di

  4. 7

  5. 8

    Sadico, Il (film , 1965)

    di

  6. 10

    In memoriam (libro , 2023)

    di