recensione diVincenzo Patanè
Lianna - Un amore diverso
Il film è incentrato sulla figura di Lianna. La sua storia è quella di un'emancipazione, di una donna che prende coscienza di quella parte finora nascosta di sé e che si trova improvvisamente vulnerabile nei rapporti con gli altri a causa delle sue scelte.
Disillusa e annoiata nel rapporto con il marito, Lianna trova in Ruth quella tenerezza ormai persa col marito, in un rapporto coinvolgente che, mentre per l'altra è un'esperienza come altre, per lei è una pungente novità, densa di forti stimoli.
Quando poi anche la relazione con Ruth finisce male, a dimostrazione di come alcune cose non siano prerogative del rapporto con l'altro sesso, Lianna - che pensava, sono parole sue, che una volta trovato qualcuno da amare tutto si sarebbe aggiustato - non è sconfitta ma al contrario accetta con dignità e voglia di vivere la propria nuova realtà.
Il film, molto curato nei brillanti dialoghi e nei dettagli, è anche lo spaccato attendibile di una piccola cittadina universitaria, dominata da una falsa liberalità e da una ristretta visione delle cose, a cui pochi sfuggono (tra questi il tredicenne Spencer, ancora libero da ogni pregiudizio, il quale dice: "Vuoi dirmi che la mia vecchia è lesbica? E che male c'è!").
Nella sua ricerca di autenticità, rifuggendo da ogni tono melodrammatico, il regista cerca di essere oggettivo al massimo, cercando di far andare le cose da sole, presentandole come una successione di piccoli eventi e delle naturali conseguenze che ne derivano, senza per questo rinunciare ad una sottile finezza psicologica. Ne scaturisce un insieme che sa creare forti emozioni (come nella scena finale in cui Lianna scoppia a piangere tra le braccia dell'amica Sandy) ma è anche spesso pregna di un delizioso humour.
Le scene di sesso tra Lianna e Ruth, soavi ma anche limitate da un eccessivo pudore, sono quelle più elaborate: girate a volte con un intenso filtro blu o con un raffinato montaggio, come quello che mostra in parallelo le prove di un numero di danza e i movimenti delle due donne nude, in cui alla leggerezza dei corpi in movimento fa eco quello dei due corpi che si uniscono nell'amplesso.
Eccellente Linda Griffiths, splendida protagonista.