recensione diStefano Bolognini
Psichiatria cattolica in salsa omofoba
Breve manuale di sessuologia ad uso di “novelli sposi” scritto da un neuropsichiatria cattolico francese “specialista in psicoanalisi”.
L'autore è convinto che, a p. 69: “La sessualità propriamente detta implica un’unione per procreare. Nell’uomo questa sessualità è determinata da un potente impulso sensuale e dal bisogno di dominare il partner […]La sessualità umana esige una presa di coscienza del partner in quanto simile e diverso, altrimenti si tratta nient’altro che di masturbazione” ma sostiene anche che la castità (a p. 86) “non è una mutilazione, bensì la espressione ultima di un desiderio che non troverà la sua piena realizzazione che nella visione di Dio".
Da qui, nel testo, il passo a breve ad una condanna veemente contro masturbazione, contraccezione, aborto e la lontananza dalla purezza del mondo occidentale nel quale si persa la concezione “naturale” di sessualità.
Il testo dedica poco spazio all’omosessualità offrendone una visione stereotipata e falsa.
A p. 71 dice: “L’omosessualità non è che un auto-erotismo, senza dubbio sofisticato, ma che non può avere la pretesa di rappresentare la sessualità nella sua pienezza: non c’è infatti né fusione né generazione”.
Qualche pagina dopo aggiunge: “L’omosessualità nevrotica può essere considerata una conseguenza logica se il masturbatore allontana dal suo pensiero l’immagine dell’altro sesso. Fin troppe volte abbiamo incontrato dei pseudo-omosessuali i quali non erano in realtà che degli immaturi sessuali praticamente senza nessuna conoscenza della donna e inibiti dal semplice fatto di evocarne l’immagine. Un profondo terrore li orientava verso le persone dello stesso sesso […] non c’è da stupirsi se problemi sessuali del genere finiscono talvolta per degenerare in un’ossessione terribile, lancinante, che porta alla distruzione dell’individuo”.
Inutile ogni commento...