recensione diRoberto Russo
Omosessualità. Aspetti pastorali
Un testo che parla dell'omosessualità dal punto di vista squisitamente pastorale. L'autrice, infatti, è una pastora Valdese, che vive e lavora a New York ed è laureata presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma.
Pubblicato dall'editrice protestante in Italia, la Claudiana, nella collana "Cinquantapagine" che ha un taglio nettamente divulgativo, il libro si compone di quattro capitoli: le nostre parole e i nostri occhiali, peccato contro natura?, omosessualità e alterità nella teologia contemporanea, chiese e società. Una breve rassegna bibliografica conclude lo studio.
L'autrice afferma di scrivere
pensando in particolare alla realtà delle chiese evangeliche italiane, ma ritengo che molti dei lettori e delle lettrici che non provengono dal mondo protestante si ritrovino in alcuni di questi atteggiamenti [di discriminazione]. Altri o altre avranno un'immagine idealizzata del protestantesimo italiano, e in particolare delle chiese valdesi e metodiste, come paladine dei diritti degli omosessuali (pag. 7)
E più avanti:
Il dibattito sull'omosessualità ci spinge anche a riflettere sulla nostra ipocrisia, nelle chiese e nella società. Cosa dire a certe comunità evengeliche che condannano gli omosessuali e promettono loro fuoco e fiamme, ma dicono poi a una giovane donna vittima di incesto di continuare a sopportare e soffrire in silenzio, così come Gesù Cristo ha sofferto per noi? Cosa dire a quei preti che predicano l'amore in Gesù Cristo ma rifiutano l'eucarestia a uomini e donne omosessuali? Cosa dire alle gerarchie ecclesiastiche della chiesa cattolica romana che condannano le relazioni d'amore tra persone dello stesso sesso, ma coprono i casi di abuso sessuale che avvengono nei loro oratori ed istituti? E cosa dire della banalizzazione e del menefreghismo nei confronti della sofferenza di uomini e donne omosessuali, come nel caso del disoccupato gay datosi alle fiamme davanti a San Pietro a Roma? Il giorno dopo i telegiornali italiani non dicevano niente della sua situazione di salute, ma trasmettevano un servizio sul fatto che per la prima volta il papa aveva ricevuto un serpente durante un'udienza in Vaticano. Infine, cosa dire di tutti quegli uomini e quelle donne che si indignano per l'amore tra due uomini o due donne, ma non muovono un dito per i bambini del Kossovo, per chi muore di fame, per gli immigrati che vengono malmenati, per le ragazze e le donne che vengono vendute come prostitute, per lo struttamento dei lavoratori, per i suicidi dei giovani disoccupati? Dio non si indigna forse per tutto questo? (pag. 61)
Un testo breve, com'è nella natura della collana. Ma un testo che invita alla riflessione, basandosi su solidi fondamenti biblici e teologici.