Le lacrime amare di Petra von Kant

23 giugno 2005, "A qualcuno piace gay" (La libreria di Babilonia, 1995)

Il film è una fedele trasposizione di un dramma, per molti versi autobiografico, dello stesso Fassbinder. Di conseguenza, conserva molte caratteristiche squisitamente teatrali: l'unità spaziale (si svolge in un solo ambiente, la casa-atelier di Petra), una certa staticità della macchina da presa e la grande importanza dei dialoghi.

L'ambiente circoscritto, dominato dal gran letto di ottone di Petra, unito all'immobilità dei personaggi e della situazione, comporta naturalmente una certa lentezza della storia, a volte esasperante per il troppo parlare e per la tensione dei personaggi. In compenso, facilita un acuto scandaglio psicologico delle tre protagoniste, su cui non è certo facile esprimere un giudizio netto poiché, volta per volta, sanno suscitare nello spettatore reazioni contrastanti, d'astio come d'umana comprensione.

Petra è il perno di tutto: inaridita dalle esperienze matrimoniali ed ormai nevrotica e dedita all'alcol, consuma nella solitudine e nel livore le sue giornate, del tutto indifferente all'unica persona che amorevolmente ha cura di lei. Nel rapporto con Karin, di cui invidia la giovinezza e la spregiudicatezza, ricerca un amore che rivitalizzi la sua vita ormai abbrutita. Però quest'amore - è lei stessa a confessarlo - risponde anche ad un desiderio, dalle sfumature sadiche, di possesso (l'ascendente che ha su Marlene, e di cui sembra non accorgersene, non la interessa) per vantare qualcosa di suo.

Marlene le è del tutto assoggettata, la vittima che accetta ogni capriccio e cattiveria, salvo poi a ribellarsi quando Petra alla fine la tratta per la prima volta senza il suo normale fare autoritario, e, soprattutto, dopo aver visto la sua debolezza nel rapporto con Karin. Questa appare, forse perché proletaria, più forte: sa quello che vuole e vive il rapporto con Petra, della cui personalità è comunque infatuata, soprattutto come un'opportunità per fare fortuna, per poi troncarlo quando viene limitata la propria libertà e viene trattata come un mero oggetto.

Tre personaggi, dunque, contrassegnati da incapacità di comunicare e da differenti modi d'amare ma uniti, soprattutto Petra e Marlene, dal ritrovarsi alfine immersi nella più completa, amara solitudine.

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Altre recensioni per Lacrime amare di Petra von Kant, Le

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Le lacrime amare di Petra von KantAldo Brancacci17/03/2005

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nomeprofessioneautoreanni
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