recensione diDaniele Cenci
Mascolinità contemporanea
Si parte dall'analisi dello studio della mascolinità, evidenziando limiti e ritardi dei men's studies, e rintracciando le corrispondenze tra storia di genere e storia degli uomini.
Ci si concentra poi sulla crisi di fine Ottocento, col declino virile e la crescente omofobia, l'avanzata delle donne e la reazione maschile.
Col primo Novecento si assiste ad una "ricostruzione virile" di corpo e psiche, ed esplode una nuova misoginia; l'idea di mascolinità pervade in misura diversa, ma con inquietanti consonanze, il linguaggio politico di rivoluzionari e reazionari.
L'autore affronta poi mito e realtà del maschio guerriero catapultato nella follia della Grande guerra, le politiche di genere dei totalitarismi, la ferrea vigilanza sulle donne.
Infine, col secondo dopoguerra, esamina i mutamenti di genere nella società e l'impatto del neofemminismo e dei movimenti di liberazione sessuale sulla nuova immagine del maschio.
È una guida agile ad uno specifico settore della "storia delle mentalità", essenziale anche per i costanti riferimenti che la cultura gay intrattiene - magari per demolirla dal di dentro - con la "fabbrica" del maschio ideale, che da sempre ossessiona tutte le civiltà.