recensione diDaniele Cenci
Troie
Un annuncio su un sito per escort, e intorno al diciottenne Brad inizia a scatenarsi un profluvio di chiacchiere; il moderatore è subissato da centinaia di mail di clienti stregati dall'ineffabile bellezza del marchettaro, disposto anche a prestazioni estreme.
Le contraddittorie testimonianze sul forum non fanno che ingigantire la leggenda: circola la voce che Brad abbia un cancro e sarebbe persino disposto a sottomettersi a fantasie omicide. Il giallo si complica, l'identikit si fa confuso.
Emergono tutta una serie di personaggi che si spacciano per battoni concorrenti, pornoattori o serial killer, si dice che Brad sia già morto, o forse no.
Prolifera il Mito del Ragazzo. È tutta una montatura, oppure questa allucinazione collettiva finirà per rispecchiarsi nel progetto di autodistruzione di un uomo che, da abile burattinaio, ha manovrato storie e nick-names?
Romanzo corale narrato attraverso gli utenti che intasano le chat, Troie si proietta sulla no man's land della Rete, in cui realtà e favola, informazione e menzogna si confondono per ridisegnare ex novo anche i territori della Trasgressione. Come in un lucido delirio alla de Sade, lo stile sulfureo di Cooper vi trascina fino all'inquietante finale in cui il ragazzo-giocattolo verrà letteralmente smontato (ma magari è tutto un incubo).