recensione diMauro Giori
Come conigli
Il nuovo (per l’Italia: in Germania è stato pubblicato quattro anni fa) fumetto di König non ha per protagonista la solita coppia gay formata da Conrad e Paul, bensì Horst e Sigi: compagni di scuola da ragazzini, si ritrovano casualmente vicini di casa da adulti. Horst è eterosessuale, è superdotato, sogna una pornostar di nome Samanta Whopper, e per questo viene piantato dalla fidanzata Vera. Sigi è gay ed è esemplato in tutto e per tutto su Paul (cioè sullo stesso König): gli assomiglia fisicamente e ne mutua gusti sessuali e carattere. Come Horst, anche Sigi si è appena lasciato con il fidanzato. Se Horst compensa con una storia tutta sesso con una soprano ninfomane (idolatrata dai gay…), Sigi non tarda a invaghirsi di un maschio traslocatore.
Chi conosce König può bene o male immaginare il resto e l’ironia, spesso felice, con cui l’autore si diverte a mettere fianco a fianco le inibizioni di Horst e la disinvoltura sessuale di Sigi, chiamati a incarnare prototipi di due forme di sessualità diversamente condizionate dalla società, ma che alla fine rimandano entrambe alla stessa «cosa selvaggia, oscura e misteriosa» (come dice Horst nel suo panegirico finale) che ci rende tutti “come conigli”. Ma König non prende in giro solo la repressione di una coppia etero media, ma, al solito, anche molti aspetti della vita gay, nonché alcune forme dell’interazione fra le due, a cominciare dalla nuova integrazione legale che la legge sulle coppie di fatto ha permesso in Germania.
Non è il capolavoro di König, ma è sempre piacevole e arguto.