recensione diDaniele Cenci
Il giardino zoologico
Il "brutto anatroccolo" Bertrand, quarto rampollo del ministro Prouillan, seduce un amico di famiglia, il critico Leval. Per "il bene" del ragazzo, il padre costringerà l'adulto al suicidio e il figlio alla lobotomia. Ventanni dopo giunge l'ora di guardarsi in faccia, di smascherare le folli giustificazioni per quella doppia violenza. Con un malinconico fraseggio proustiano e ricorrendo qua e là ad un lancinante monologo interiore alla Woolf, Navarre tuona contro la Famiglia ed un ordine borghese che tutti schiaccia nei suoi gulag senza fili spinati. Il grande autore francese, che con questo libro del 1980 vinse il premio "Goncourt", si è tolto la vita nel 1993.