Nightmare 2

6 aprile 2007

Sebbene ancora oggi il suo regista giuri di non averci pensato a suo tempo, il sottotesto gay di Nightmare 2 è talmente evidente e costante in tutto il film da rendere il termine stesso di sottotesto quanto meno improprio. Ovviamente già Nightmare giocava sulle allusioni sessuali e sull'esibizione pruriginosa di corpi adolescenti (basterà ricordare la morte di Johnny Depp sul letto della sua cameretta), in linea con l'intero filone degli slasher movies, avviato negli anni '70 e invariabilmente incentrato su un adulto che massacra una serie di adolescenti non appena la pubertà inizia a fare il suo corso. Ma qui c'è qualcosa di più, e la direzione non è solo sessuofobica, ma anche palesemente omofobica, laddove si identifica l'omosessualità con il mostro Freddy Krueger (per altro pedofilo). Gli indizi sono molti e scoperti e non sono sfuggiti ai critici che a suo tempo si sono trovati di fronte a questo invero piuttosto imbarazzante pezzo di bigiotteria cinematografica senza arte né parte (si tratta infatti del peggiore episodio dell'intera serie, scombinato all'inverosimile, indeciso e confuso ben al di là di quanto consenta l'essenza onirica di Freddy, incerto nel giocare sulla schizofrenia del protagonista Jesse e sulla sua possessione da parte di Freddy):

  • Jesse passa tutto il film a urlare non proprio maschiamente e in generale i suoi atteggiamenti difettano dei requisiti medi di virilità hollywoodiana, tanto che persino il regista ammette di averne scelto l'interprete "per la sua componente femminile" (è l'unica concessione che pare disposto a fare circa le sue intenzioni originarie);
  • durante una partita di baseball, Jesse si azzuffa con un bulletto, Ron (che nella scena successiva diventa improvvisamente il suo miglior amico). La lite nasce quando Ron, che ha mancato una base a causa di Jesse, per vendicarsi gli tira giù i pantaloni in pubblico. In tale tenuta i due si rotolano sul campo, dando vita a una versione mainstream di una fantasia gay che data almeno ai soft porno della AMG;
  • costretto per punizione a un'estenuante seduta di flessioni, Ron ne approfitta per rivelare a Jesse che, a dispetto della sua apparente iper-maschilità, il loro allenatore è in odore di omosessualità, e anzi gli piacciono "proprio i ragazzini come te". Dato che Ron e Jesse sono pressoché identici salvo che il primo è moro (l'altro biondo) e ha un fisico più "definito" (come oggi si usa definire la carenza di buone letture), quel "come te" può essere inteso solo come una certa indeterminatezza sessuale, e quindi come una promettente propensione alla passività (ovviamente sulla scorta degli stereotipi più vulgati);
  • puntualmente, la confessione provoca al povero Jesse un incubo in cui Freddy lo "seduce" preannunciandogli di voler "entrare dentro di lui", mentre lo accarezza dolcemente e ripetutamente in viso (sì, lo stesso Freddy che gli adolescenti li ha sempre fatti a pezzi). Freddy dichiara senza mezzi termini di voler usare il corpo di Jesse (!), e in effetti ne prende possesso senza tanti complimenti. In questa forma, Jesse/Freddy finisce in un bar leather (non solo gay, ma ci sono anche due uomini in atteggiamento inequivocabile). Mentre si accinge a bere la sua meritata birra, incontra il coach, anch'egli in tenuta leather, che per punizione lo porta in palestra, lo fa correre e sudare, e quindi lo spedisce sotto la doccia. Intanto il coach aspetta nel suo studio (tappezzato di foto di maschioni seminudi), dover però l'invisibile Freddy lo lega per i polsi per poi trascinarlo nelle docce accanto a Jesse (che è ancora nudo, ovviamente). Il coach viene quindi legato alla parete, spogliato e "penetrato"... come solo Freddy sa fare;
  • per quanto sogni bar semi-gay, giochi bondage e sodomizzazioni che sarebbe eufemistico definire S/M, Jesse ha una ragazza (non bellissima: immaginate Meryl Streep da giovane), che decide di dare una festa, durante la quale Jesse ha l'occasione di conoscerla biblicamente (ma i gay troppo sensibili alle nudità femminili non hanno nulla temere: lei non si spoglia; in tutto il film solo i ragazzi vengono doviziosamente - e sistematicamente - messi in mostra). A mezza strada il povero Jesse si vede crescere una lingua mostruosa e si mette una mano alla bocca, come se stesse per vomitare. Lei ci rimane un po' male (non che abbia tutti i torti), lui fugge senza dare spiegazioni e, sempre con la camicia rigorosamente sbottonata, si rifugia dal suo migliore amico, che trova a letto in mutande, e gli chiede di poter passare la notte con lui. Ron gli risponde come ogni buon amico etero risponderebbe a un buon amico che creda etero: "hai una ragazza che vuole dartela e tu vuoi passare la notte con me???" Ma Jesse continua a non trovarci nulla di strano e finisce col penetrare - mediante Freddy, bien sûr - anche Ron, opportunamente esibito in tutta la sua lubrica giovinezza. Seguono i soliti sensi di colpa di Jesse;
  • lo scontro finale con Jesse/Freddy non poteva che avere per antagonista proprio la fidanzatina/pseudo Meryl Streep, ed è a tutti gli effetti uno scontro tra eterosessualità e omosessualità: lei è decisa ad affrontare Freddy tutta da sola per salvare/curare il fidanzatino. E Freddy viene ucciso, in una scena in perfetto stile "la bella e la bestia", nientemeno che da un bacio curativo di lei, finendo un'altra volta bruciato vivo (si fa per dire) tra le fiamme dell'inferno che aspettano i sodomiti.

In fin dei conti, Jesse non è altro che un ragazzino che con la pubertà scopre anche le sue incertezze sessuali. Il fatto che i suoi ormoni non vadano nella direzione immaginata lo tormenta sotto forma di incubi, e lo sdoppiamento in Freddy lo aiuta a vivere e a sfogare queste impreviste necessità sessuali, scaricandone al contempo la responsabilità e i conseguenti sensi di colpa su un doppio schizoide. Talmente facile da razionalizzare che Nightmare 2 è un fallimento anche come film di genere: di paura non c'è nemmeno l'ombra.

Questi sono solo gli aspetti più evidenti (dovremmo continuare almeno con la scena in cui Jesse si cimenta in una non proprio virilissima esibizione canora, o col commentare la debolezza della figura paterna, in termini ovviamente di maschilità tradizionale), ma è giusto lasciare allo spettatore qualche motivo di curiosità, non avendo il film nient'altro da offrire.

Mi limito a ricordare un motivo in più di curiosità: l'attore protagonista, Mark Patton, aveva esordito tre anni prima nel ruolo del giovane omosessuale in Jimmy Dean, Jimmy Dean di Altman. Dopo un paio di comparsate in altrettante serie televisive, l'anno successivo avrebbe saggiamente cambiato mestiere. Secondo le note incluse nel cofanetto di dvd della serie, sarebbe gay. Sorpresi?

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