recensione di Alessandro Martini
Contempery
Canzone scritta per la rivista "Fings Ain't What They Used T'Be" montata in un piccolo teatro di Londra nel 1959 dalla compagnia Theatre Workshop (la stessa che tre anni dopo porterà sulle scene A Taste of Honey) e poi rimessa in scena al Garrick Theater nel West End nel 1960 dove tenne cartellone per più di 800 repliche.
Fu il primo successo di Lionel Bart, talentuoso musicista gay, che di lì a poco avrebbe conquistato fama mondiale grazie al musical Oliver!
La canzone era scritta per il personaggio di Horance un effeminatissimo e strabordante arredatore gay interpretato da Wallas Eaton. Horance esalta i pregi dell'arredamento moderno (da qui il titolo) in un crescendo di allusioni camp che culmina con i versi:
Have you ever caught your builder in a gay mood (hai mai beccato il tuo muratore di umore gaio)
With the paintbrush in his hand (con il pennello in mano)
He'll do anything you ask him within reason (farà tutto cio che gli si chieda ragionevolmente)
A parte l'ovvio doppio senso su "Have you ever caught your builder in a gay mood/With the paintbrush in his hand" il passaggio era punteggiato da versetti e risatine che lasciano pochi dubbi sul tono di tutta la scena (qui potete trovare una registrazione dal vivo della canzone fatta dalla compagnia originale).
La canzone comunque ebbe non pochi problemi con la censura quando la produzione si spostò nel West End: l'ufficio del Lord Ciambellano (che dal 1737 fino al 1968 aveva fra i suoi ruoli quello di occuparsi della censura teatrale) scrisse chiaramente ai produttori che il personaggio di Horace non doveva essere interpretato "as an homosexual", inoltre vennero esplicitamente censurate due battute: "Excuse me dear, red plush, that's very camp" e "I've strained meself" (frase che ripeteva a mo' di tormentone per sottolineare situazioni con un evidente sottotesto sessuale) considerate troppo allusive.
Venne anche fatta eliminare un'intera gag in cui un nerboruto muratore entrava in scena con una tavola di legno con tutti gli ovvi doppi sensi che ne potevano derivare.
A parte le battute tagliate le raccomandazioni non furono tenute di gran conto dato che in praticamente ogni critica dell'epoca il personaggio viene identificato come "a limp wrist interior decorator" cioè "un decoratore d'interni effeminato" (in gergo gay italiano limp wrist di solito si traduce con polsoleso a indicare la tendenza a piegare appunto i polsi in modo femmineo).
Il musical contiene anche un'altra canzone che vede come co-protagonista Horace chiamata "Polka Dots" dove, in modo molto meno camp, vengono esaltate le qualità dei tessuti a pois.
Musicalmente la canzone è una briosa marcetta piena di rimandi a melodie popolari con un testo ben scritto e uno stile volutamente retrò.