recensione diMarco Valchera
Douglas Stuart, Il giovane Mungo
Il giovane Mungo, secondo romanzo di Douglas Stuart, ha molto in comune con l'esordio dell'autore, Storia di Shuggie Bain, che gli è valso il Booker Prize nel 2020: un protagonista adolescente, che scopre la propria omosessualità, immerso nello squallore sociale di una Glasgow grigia e misera dell'era post Thatcher e con una famiglia disfunzionale. Mungo, infatti, bel quindicenne colpito da un frequente tic nervoso alla guancia, vive in un condominio popolare con la madre alcolista Maureen, che spesso scompare per settimane alla ricerca di una bottiglia o di un uomo con cui trascorrere le sue notti: Ma-Mo, come ama farsi chiamare dai suoi tre figli per nascondere agli occhi famelici di probabili amanti il suo ruolo materno, ricorda da vicino Agnes, l'orribile genitore del primo romanzo, anche se, fortunatamente, il suo ruolo non è in primo piano ed è per di più raffigurato attraverso una brillante ironia tragica, assente nella fatica precedente. A completare il quadro ci sono i due fratelli: la brillante Jodie, di poco più grande di Mungo, che aspira a fuggire dalla città per intraprendere una carriera universitaria e ama il fratello minore cercando di proteggerlo il più possibile dalla madre e dal mondo esterno, e Hamish, di diciannove anni, già con un neonato al seguito, delinquente che vive di spaccio e di furti nei confronti dei cattolici.
Ed è proprio lo scontro religioso ad animare il contesto sociale scozzese e le vicende dei personaggi: Mungo, senza un amico o una fidanzata, conosce per caso James Jamieson, sedicenne cattolico, orfano di madre e con un padre assente, che trascorre le sue giornate di solitudine in una colombaia dedicando anima e corpo a prendersi cura dei piccioni. Il loro rapporto, che nasce come un'amicizia nonostante le differenze religiose, si trasforma lentamente in una relazione nella quale i due riescono a trovare un conforto e una bolla in cui proteggersi dalle crudeltà quotidiane: per Mungo si tratta di fuggire dall'amore incondizionato verso una madre disgustosa, un fratello violento e vessatorio e l'insuccesso scolastico, per Jamie dal padre padrone che ha scoperto da tempo la sua omosessualità e lo minaccia di morte se non cambierà la sua natura. La loro pura e delicata storia d'amore - nonostante i mille dubbi e le paure dettate anche dall'adolescenza e dalla loro diversità - sarà osteggiata con violenza, una volta scoperta, a causa della fortissima omofobia di quegli anni incarnata da Hamish che teme più di ogni altra cosa avere un fratello "finocchio". Non è un caso, difatti, che l'unico aiutante di Mungo, Cicchetta, sia uno scapolo - ovvero un omosessuale - di una certa età che vive nella stessa casa popolare e che è deriso dalle bande della città ed emarginato da tutti: l'uomo, che ha deciso di abbondonare anni prima il giovane di cui si era innamorato, si rivelerà l'unico confidente per il protagonista.
Nelle oltre quattrocento pagine del romanzo, aleggia costantemente un senso di tragedia: la storia principale è incastonata e inframezzata da un altro terribile episodio in cui Mungo, dopo essere stato affidato con indifferenza dalla madre a due ex galeotti e alcolisti per una gita al lago dai tragici esiti, subisce un duplice stupro da parte dei due ubriaconi con immagini di una crudissima durezza. Douglas Stuart non fa, infatti, alcuno sconto al lettore: vessazioni, violenze carnali, pedofilia, mascolinità tossica abbondano senza sosta ma il tono asfissiante e disperato del suo esordio lascia spazio a una piccola speranza finale e, nelle pagine centrali, a piccoli gesti di un amore limpido tra due adolescenti che cercano di sopravvivere nonostante gli orrori a cui sono sottoposti.
È un romanzo corale - e qui sta un altro punto di forza rispetto a Shuggie Bain - e un romanzo di formazione, dura, triste, amara come nelle grandi opere realiste dell'Ottocento ma con uno stile moderno, a volte eccessivamente descrittivo e ricco di minuzie che ricordano, seppur in contesti sociali nettamente diversi, la prosa barocca di Alan Hollinghurst.
C'è da dire che, comunque, sarà difficile cancellare dalla propria mente questi due adolescenti che, pur vivendo nella brutalità, cercano a ogni costo di difendere il loro amore.