recensione diMassimo Basili
G.I.D. Gender Identity Disorder
Pubblicizzato dalla Kappa Edizioni come il primo manga a tematica transessuale, GID ha il merito in realtà di essere il primo fumetto pubblicato in Italia a raccontare in maniera documentata e senza folklore la vita di una persona transgender, ovvero di chi non si sente in sintonia col proprio genere di nascita: "disturbo di identità di genere" è proprio il termine psichiatrico col quale si identifica questa condizione.
Le persone transgender intraprendono spesso un difficile percorso per adeguare il corpo di origine alla propria identità di genere. È quello che succede anche ad Akiko, nata maschio in un corpo di bambina, figlia di un uomo politico di successo e probabile futuro premier.
Dal padre e dal fratellastro, anche lui politico in carriera, il disagio di Akiko viene prima ignorato e poi decisamente avversato. Dalle donne della famiglia, dalla madre e poi dalla nonna, Akiko riceve invece comprensione e sostegno. Ormai diciassettenne, presa coscienza della possibilità di diventare maschio a tutti gli effetti anche grazie all'aiuto della chirurgia, Akiko lascia la casa paterna e trova rifugio a casa del giornalista Shohei, dopo averlo salvato da un gruppo di balordi a colpi di karate!
Decisa a guadagnare i soldi necessari all'operazione, Akiko comincia una nuova vita col nome di Akira. Suo padre sembra di idee apparentemente liberali ma si rivela del tutto incapace di accettare la condizione del figlio, terrorizzato che lo "scandalo" possa danneggiare in qualche modo la propria carriera politica in ascesa. Senza il suo consenso, però, l'unico modo per un minorenne come Akira di ottenere l'autorizzazione ad assumere gli ormoni è quello di farsi adottare dalla nonna, che lo aiuta anche ad iscriversi alle scuole serali, uno dei pochi posti dove potersi vestire da uomo senza suscitare le ironie dei compagni.
In ospedale Akira conosce Ryosuke, anche lui transgender FtM (ovvero da femmina a maschio), il quale gli presenta Emi: Akira se ne innamora e con lei ha il primo, sconvolgente rapporto sessuale...
Nel secondo volume Akira trova l'amore e la dedizione della dolce Kaori, con la quale mette su casa; decide poi di iscriversi all'università per seguire la carriera politica di famiglia. Intanto comincia le cure ormonali e si sottopone ai primi interventi chirurgici di adeguamento anatomico grazie ad un medico che prende a cuore il suo caso e lo che lo vede lentamente trasformarsi nel corpo ma acquistare, insieme all'aspetto maschile, un'invidiabile fiducia nel futuro. Fiducia e coraggio che vengono invece a mancare all'amico Ryosuke: in seguito ad un incidente di percorso che gli impedisce di completare il passaggio di genere con la chirurgia, decide di mollare tutto, ormai privato dell'unica ragione di vita...
Intenso ed emozionante, GID è un fumetto coraggioso, direi necessario. L'autrice è brava a renderci partecipi del travaglio del protagonista e nello stesso tempo a non farne un manuale di politicamente corretto. Però la sceneggiatura è un po' sbrigativa quando affastella eventi e situazioni che magari avrebbero beneficiato di più spazio per essere digeriti ed apprezzati. L'impressione è che il chiaro intento pedagogico e divulgativo di questo lavoro abbia prevalso sulla definizione psicologica dei personaggi, un po' troppo prevedibili e bidimensionali. In ogni caso, verrebbe da consigliare la lettura attenta di questo fumetto a tutti quei giornalisti che insistono pervicacemente, ancora oggi, ad usare il nome maschile di origine per indicare le transessuali MtF (da maschio a femmina).
Notevole la cura grafica con la quale l'autrice ci presenta la trasformazione fisica del protagonista nel corso della storia. Impeccabili come sempre adattamento e confezione di Kappa Edizioni.