recensione diGiovanni Dall'Orto
Tormento (poi Sognando), di Maxximo (2003).
Le due versioni hanno differenze molto marcate.
La prima illustra il tormento esistenziale dell'io narrante, un prete, lacerato fra un amore terreno per un ragazzo e i suoi doveri verso l'istituzione cattolica. Il video illustra il concetto con immagini di desiderio omosessuale inequivocabili, nonostante nel testo nessun indizio permettesse di pensare a una passione gay:
Nella seconda versione, per contrasto, tutti gli spezzoni gay sono stati rimpiazzati da un primo piano del cantante che s'esibisce davanti a una foto della navata della chiesa, o da ripetizioni d'immagini "innocue" (per esempio: il prete non si inizia più a slacciarsi la tonaca, ma si limita a ripetere due volte il gesto innocuo di slacciare il bottone del colletto. E così via). Alcune parti rimaneggiate si riconoscono facilmente (e penso che ciò avvenga intenzionalmente) perché in esse a De Marco è improvvisamente spuntata la barba (e muove le labbra fuori sincrono!)."Tu sei il tormento e la pazzia / Il mio castigo e la follia. //
Pregando, / questo Dio che sa. / Sognando, / il tuo corpo che sfioro soltanto / e la vita che va. /
Pensando, / all'amore che sento io dentro: / nel mio cuore c'è solo / tormento".
In Rete si trova oggi unicamente "Sognando", dopo che il clip di "Tormento" è stato al centro d'una disputa e di vicende che non è assolutamente il caso che io mi metta a raccontare qui. (Si possono comunque consultare gli articoli Questo video non s'ha da vedere, apparso su "Guidemagazine" nel maggio o giugno 2003, e Tormenti del cuore, apparso nel maggio 2003 su "Babilonia", che dedicò pure una copertina al cantante).
Ora, lo so che non ha molto senso raccontare le immagini d'un video che oggi è assolutamente introvabile, ma mi si permetta di farlo per una questione di semplice memoria storica.
Il video di "Tormento" ebbi infatti il modo di vederlo con agio quand'era ancora presente sul sito del cantante (in una bizzarra versione con appena uno o due fotogrammi al secondo e fuori sincrono, forse per scoraggiare la pirateria).
Iniziava con un bel ragazzo che s'alzava da un confessionale e si allontanava verso una porta, seguito dal confessore (il cantante) che usciva dal confessionale e si slacciava la tonaca. Dopodiché il bel ragazzo apriva la porta e vi s'infilava, guardandosi indietro... e qui partiva un delirio fantasmagorico, che comprendeva un giovane che scorrazzava nudo in un'autentica chiesa cattolica (la Basilica (sconsacrata) di Santa Maria in Cosmedin a Roma), passando per un ragazzo seminudo crocifisso, una scena di "Pietà" sempre con giovane discinto, due o tre Madonne tanto cariche di orpelli quanto palesemente impersonate da uomini, per concludersi in una scena in cui un cardinale rossovestito (il regista del clip) sposava l'io narrante al bel ragazzo confessato, con tanto di scena di scambio dell'anello.
Il video si chiudeva sull'ultima parola, "sognando", col sacerdote che esce dal confessionale, rivelando che tutto quanto visto fin qui era solo un sogno nato dalla visione del bel ragazzo...
Non occorre una fantasia sbrigliata per immaginare cosa possa essere successo per portare all'attuale versione "castr...igata" di "Sognando". La quale, per dirla papale papale, nell'attuale "cut" non ha assolutamente alcuna tematica omosessuale: vi sono rimaste solo le Madonne impersonate da ragazzi (ma occorre farci caso, per notarlo) e il bel giovane che appare per qualche secondo, guarda in macchina e sparisce senza aver fatto nient'altro.
Ciononostante valeva la pena di ricordare qui, a futura memoria, che era esistita anche la prima versione...
(Post-scriptum: non possiedo copia della prima versione, che non era stata pubblicata sull'Ep che ricevetti per recensione, e pertanto è inutile scrivermi per chiedermerla. Grazie. Gli screenshots di questa recensione sono stati presi dalla copia di "Sognando" presente su Youtube).