recensione diPiera Zani
Highsmith
Chi non vorrebbe essere la fidanzata di un mito?
Marijane non può credere che la donna con l'impermeabile appoggiata al bancone del L's, uno dei pochi bar lesbici a New York, sia proprio la famosa scrittrice.
Le lesbiche amavano già la Highsmith per Carol, il primo romanzo lesbico con un happy end, ma la scrittrice non era altrettanto fortunata con i suoi amori, oppure non erano le sue innamorate ad essere fortunate.
Marijane è una scrittrice anche lei, meno considerata, certo, ma meglio pagata. Sotto innumerevoli pseudonimi scrive romanzi e saggi sul lesbismo, gialli, e infine si darà alla letteratura per gli adolescenti.
Di Patricia Highsmith, autrice di Piccoli delitti di misoginia, un titolo e un programma di vita, si conosce l'esacerbata riservatezza e gli strani tormenti della vita, l'irrequietezza e l'impossibilità di "rimanere".
Marijane Meaker ci racconta la relazione d'amore avuta con lei alla fine degli anni '50. Una relazione finita in modo aspro e doloroso e che, come tutte le relazioni d'amore della Highsmith, confluirà in un romanzo d'amore e di morte.
Con una passione maniacale per i calzoni ben stirati e le camicie bianche vediamo la Highsmith destreggiarsi con difficoltà nel mondo gay e lesbico del Greenwich Village a New York.
Dal lesbismo ostentato, quando il tasso alcolico nel suo sangue supera ogni tabù, alla riservatezza estrema, Patricia tenta, prova e riprova a costruirsi una vita da lesbica normale.
Che cosa è normale per le lesbiche dell'ambiente artistico newyorkese?
Vivere insieme, fingendosi cugine; frequentare i locali gay, che chiudono dopo sei mesi per intervento di una Polizia sempre a caccia di tangenti, ma che riapriranno velocemente nella via accanto; non poter entrare in un ristorante di sabato sera con i pantaloni, perché le signore devono indossare le gonne; ritrovarsi tutti insieme in una spiaggia molto "esclusiva" al mare, lontano dal mondo delle famigliole e dei bambini.
Ma per la Highsmith che assomiglia ai protagonisti freddi e torturati dei suoi romanzi, la vita normale è prenotare un passaggio su un cargo che parte per l'Europa, starsene il più possibile lontana dall'odiata America e dalle sue ipocrisie, amare ed essere amata, ma senza essere compresa e conosciuta.
Chi è Patricia Highsmith? Chi è la madre a cui dedica, odiandola, i suoi libri?
Marijane si ferma al di qua del mistero. Alla fine di ogni storia d'amore Patricia scrive un libro, le sue donne non fanno mai una bella fine. Patricia è il suo personaggio più famoso, Tom Ripley; come lui ama, ma non è mai amata davvero, e come lui uccide chi ha amato.
Ma la Highsmith ha imparato ad assassinare le sue amate con i libri.