recensione diPatrizia Colosio
Oh boy! Un prezioso antidoto al pensiero unico sulla "famiglia".
Cosa può capitare ritrovandosi senza famiglia rispettivamente a 5-8-14 anni?
Può essere una tragedia che porta dritti dritti in un orfanotrofio, o può essere l'occasione per crearsi un'altra famiglia, una di quelle un po' pazze che tanto fanno inorridire i benpensanti, dove ciò che conta è la qualità della relazione e non i ruoli codificati spesso privi di ogni sostanza.
E quando gli stereotipi cominciano a crollare, tra una sorellastra medico, sposata, socialmente arrivata, e un fratellastro gay libertino e pasticcione, entrambi in lizza per l'adozione, è difficile prevedere chi avrà la meglio.
Il libro di Marie-Aude Murail si caratterizza per l'ironia e l'abilità nel rendere le emozioni dei protagonisti, pur così diversi per età; la narrazione serrata e piacevole aiuta ad affrontare, con quella "leggerezza" che deriva dalla riflessione, temi molto impegnativi come la morte e la malattia, in nome di una solidarietà e fratellanza ritrovate.
Un libro per giovani adulti e non solo, a riprova del fatto che le opere intelligenti non hanno età.