recensione diStefano Bolognini
Gilbert Clavel a Capri
Romanzo storico che ricostruisce parte della biografia dell'esteta svizzero gay Gilbert Clavel, che dimorò stabilmente tra Capri e Positano da inizio '900 fino alla fine della prima guerra mondiale.
La sua vicenda si mescola con quella di numerosi altri omosessuali che vivevano e frequentavano Capri, la "mecca gay" dell'epoca. Fra i numerosi personaggi citati il barone francese Jacques d'Adelsward-Fersen, amico di Clavel superbamente raccontato da Knight, Jean Cocteau e Sergei Diaghilev. Nel romanzo i riferimenti all'omosessualità di questi personaggi sono numerosi e molto chiari.
Tutta la vicenda ruota intorno all'affitto, da parte del protagonista, di una torre che diventerà una sorta di ossessione. Il destino di Clavel, nella finzione letteraria, è legato indissolubilmente alla muratura.
Il romanzo è importante sia come fonte di aneddoti storici che come semplice ricostruzione di quelle che potevano essere le esperienze dei più ricchi omosessuali nei primi decenni del '900.