recensione diStefano Bolognini
Veritatis horror
Enciclica scritta da Giovanni Paolo II il 6 agosto 1993 che ribadisce la posizione della Chiesa cattolica su temi di stringente attualità come male e bene, peccato, verità, valore dell'insegnamento morale e così via. Ed è davvero impressionante l'impegno del Papa polacco alla ricerca di risposte a domande impegnative come "Che cosa devo fare? Come discernere il bene dal male?".
Ma prima delle risposte, che arriveranno direttamente dallo "splendore della verità che rifulge nell'intimo dello spirito umano", il papa denuncia con enfasi la deriva della modernità in preda a relativismo, secolarizzazzione ed errate interpretazioni teologiche della 'verità'.
È l'occasione, per Giovanni Paolo II, per ribadire l'oggettività della norma morale, che discende da Dio, grazie all'interpretazione della Chiesa e della responsabilità personale dei propri atti. Proprio per questo per gli omosessuali non c'è scampo.
E Giovanni Paolo II non lo manda a dire, riprendendo San Paolo che dichiara che nel regno dei cieli non c'è posto per: "immorali, idolatri, adulteri, effemminati, sodomiti, ladri, avari, ubriaconi", tutte categorie che contraddistinguono "peccati mortali" o "pratiche infami" che escludono tassativamente dal Regno dei Cieli.