recensione di Fabio Bazzoli
Le magre avventure della carne
Questo libro è arrivato tardi. Ero già troppo cresciuto per sentirmi consolato dalle carezze, a volte contropelo, che ogni singolo centimetro delle sue vignette fa a un lettore gay adolescente. Come e più di tanti libri che oggi leggo con distrazione, e valutandone freddamente i pregi o demeriti letterari, se ci avessi potuto mettere sopra le mani allora mi avrebbe fatto mancare il fiato. Mi avrebbe fatto bene. Provo una gratitudine postuma per la sua tenerezza e il filo tagliente della sua ironia.
Gli adolescenti dai corpi fragili e teste enormi di Fadda rappresentano con delicata precisione la sproporzione tipica di quegli anni fra le fantasie e le magre avventure della carne. Anche quando ce ne sono, e non si vive murati nella castità dal proprio sovrabbondante desiderio, sono doppiate dall'immaginazione.
Sfogliatelo, se riuscite a trovarlo da qualche parte, incontrerete di sicuro almeno un disegno che vi farà arrossire con soave crudeltà; almeno una vostra fantasia, una paura, un segreto inconfessabile di quegli anni esposto per la prima volta alla piena luce dell'arte.