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Shirtlifter - di Steve MacIsaac
Recensione di Filippo Messina
Tra occidente e oriente, l'universo interiore degli Shirtlifter, parola slang anglosassone che indica gli omosessuali maschi, echeggia una mitologia che sembra incisa nella pietra. Un'esistenza fatta di sussulti, timori, emozioni, epifanie, tormenti e gioie. Come lo è per tutti, così simili eppure così diversi...
L'ancora giovane casa editrice bolognese Ren Books, specializzata per coraggiosa scelta in fumetti a tematica LGBT, dopo una prima infornata di perle nipponiche, presenta il suo primo autore occidentale. Steve MacIsaac, fumettista canadese finora apparso in Europa solo per i tipi di Bruno Gmunder con il volume Sticky, su sceneggiatura di Dale Lazarov.
L'edizione italiana di Shirtlifter presenta i primi due numeri di una serie attualmente giunta in America al quarto.
Sicuramente, per Shirlifter, un valore aggiunto è rappresentato dall'attenta descrizione della vita svolta dai gay occidentali nel paese del Sollevante (MacIsaac ha realmente vissuto in Giappone) e delle influenze che cultura e norme straniere possono avere sulle loro esistenze.
Come scrivono gli stessi editori nella nota d'apertura del volume, commentare Shirtlifter è un'impresa ardua. Troppa è la precisione e l'intensità con cui Steve MacIsaac riesce a fotografare ogni dettaglio di vita, ogni tappa, ogni rito di passaggio dell'uomo omosessuale.
Sarebbe facile, ma anche scontato, ripetere che il lavoro di Steve MacIsaac si commenta da sé, e chiuderla lì. Eppure ogni opera, per essere visibile, per esistere nelle menti dei suoi potenziali lettori, ha sempre bisogno di essere discussa. Magari rilevando proprio l'incantevole capacità di riassumere in poche pagine e senza alcun artifizio retorico o provocatorio un intero mondo di emozioni, legato a una categoria umana spesso associata all'eccesso e al bizzarro.
Shirtlifter è un'opera esistenzialista, ed è un'opera d'autore, che pizzica corde nascoste nell'animo dell'essere umano nella sua complessità prima ancora che nell'individuo orientato affettivamente verso il proprio sesso.
Vicino alla comunità degli orsi, gli omosessuali corpulenti e irsuti spesso attratti dai propri omologhi, MacIsaac la omaggia donando a più personaggi le fattezze a essa gradite. Ma Shirtlifter è lontano anni luce dall'essere un fumetto erotico, intenzionato a titillare i fantasmi della propria categoria d'elezione. E questo a dispetto delle disinvolte nudità villose e delle brevi scene di sesso. L'elemento dell'estetica gay bear si amalgama agli altri ingredienti diventando funzionale al senso di realtà che Shirtlifter trasuda da ogni pagina.
Shirtlifter e il suo autore lasciano davvero paralizzati per l'ammirazione. Ammirazione per il linguaggio codificato da quello che si dimostra, pagina dopo pagina, uno scrittore di grande classe in grado di illustrarsi in modo perfettamente coerente. Un must non solo per la comunità omosessuale, ma anche per quanti provano la sincera spinta a confrontarsi e comprendere un angolo di mondo che forse ritengono estraneo, ma che la lettura appassionata e schietta, profondamente umana, offerta da Steve MacIsaac potrebbe fargli apparire molto più familiare.