recensione diMassimo Basili
Kick-ass
In una New York verosimile dove i supereroi vivono solo nelle pagine dei fumetti, il sedicenne Dave Lizewski è il classico nerd sfigato appassionato di storie disegnate che un bel giorno decide di diventare egli stesso un vigilante mascherato.
Il ragazzo, però, non fa i conti con la realtà: già la prima notte viene pestato a sangue e ridotto in fin di vita da una gang di latinos!
Ma Dave non si arrende, e dopo mesi di difficile riabilitazione torna in pista col nome di Kick-Ass, affibbiatogli dopo che qualcuno ha filmato e spedito su YouTube le sue prodezze.
Intanto, a scuola, tutti sono convinti che Dave sia gay e che si prostituisca al Village ogni notte. Lui non smentisce le dicerie, perché l'equivoco ha convinto la ragazza della quale è innamorato a diventare sua amica...
Irriverente, sboccato e iperrealista nelle numerose scene di lotta efferata, Kick-Ass è più una commedia giovanilistica che una storia di supereroi. In ogni caso, è un libro divertentissimo e avvincente, scritto con feroce piglio metafumettisitico dal geniale Mark Millar e disegnato da un maestro dei comics, già figlio d'arte, John Romita Jr.
Da questo fumetto il regista Matthew Vaughn ha tratto un film uscito in Italia nell'aprile 2011 con scarso successo e con qualche problema di censura, forse a causa della violenza e del linguaggio scurrile che coinvolgono personaggi minorenni.
Impeccabili la cura redazionale e gli adattamenti dei due volumi da parte di Panini Comics.