Gay clubbing memorabilia: puntata 2. Quando anche Massa aveva la sua “Marilyn”

Breve intervista a Francesco Belais

2 giugno 2014

Gay clubbing memorabilia: puntata 2. Quando anche Massa aveva la sua “Marilyn”.
Breve intervista a Francesco Belais

Nel giugno 2013 ho avuto l’occasione di conoscere personalmente Francesco Belais, dj, giornalista e producer. Sapendo che da anni conosce, prima come cliente e poi come dj, il mondo del clubbing gay, non ho potuto resistere dal fargli qualche domanda sui suoi ricordi delle prime discoteche gay della Versilia e dell’alta Toscana, zone che lui ben conosce essendo di Livorno. Sono emersi così i nomi di vere e proprie “meteore” della scena notturna come il club Marilyn alla Partaccia (MS), o di ritrovi per gay “alternativi” come L’Associazione Deposito di Pisa e La Notte E’ Piccola Per Noi a Viareggio. Un’epoca in cui spesso non esistevano veri e propri volantini per promuovere un locale, e sentire “Onda Gay” di Renato Zero in radio per pubblicizzare una discoteca era quanto di più esplicito si potesse chiedere per far capire a che tipo di clientela ci si rivolgesse..

-Quando hai iniziato a frequentare locali gay?
Nel 1983, ed era il Frau Marleen. Ci andavo spesso con le mie amiche; nel periodo tra l'83 e l'87-‘88, in Versilia era il locale gay più importante. Tra l'83 e l'84 era aperto tutte le sere, e l'orario d'apertura era alle 22, mentre la chiusura alle 3, massimo 3 e mezza. Inizialmente la clientela era variegata, dal gay ai primi transessuali, col tempo poi hanno iniziato a frequentarlo sempre di più "pseudo-etero" che andavano alla ricerca del transessuale, e la clientela prettamente gay è un po' calata. I primi anni figurava fuori dal locale la scritta "gay club", che venne dopo poco coperta da una pallone bianco. I vecchi proprietari, "Il Sergione" e "La zia", mi spiegarono che, essendo il locale vicino a stabilimenti balneari frequentati nella stagione estiva da famiglie, avevano preferito fare questa scelta. Ricordo però che in radio passava spesso la pubblicità del Frau, con in sottofondo la canzone "Onda Gay" di Renato Zero, ed una voce che diceva :<< Frau Marleen, per te che ami l’esclusività>>. Una pubblicità di quel tipo, con un messaggio criptato ma in fondo ben chiaro anche ai meno smaliziati, era già molto all’epoca..

-Che atmosfera c’era all’interno del Frau Marleen?
Molto baraccona, e per questo a me piaceva moltissimo. Devi pensare che erano gli anni ’80, il look era importantissimo, molti locali avevano una selezione ferrea all’ingresso: al Frau invece potevi sentirti veramente a casa, e la sua stessa posizione ne fece uno dei locali gay più importanti nella Toscana anni ’80. Torre Del Lago infatti era meta frequentata da gay già da moltissimi anni, per via della sua spiaggia, La Lecciona, con pineta e battuage retrostanti compresi…
Col tempo però iniziarono a ripetersi episodi spiacevoli come risse e aggressioni , tanto che un inverno io ed i miei amici decidemmo di non frequentarlo, passando le nostre serate anzi al Nuba, la discoteca gay di Pisa, situata dove ora si trova la sauna Siesta 77.
Le risse comunque iniziarono quando il locale cominciò ad essere frequentato da ragazzotti etero richiamati dalle tante ragazze che lo frequentavano . Così come accade in fondo anche oggi per altre situazioni frequentate inizialmente da gay, lesbiche, trans e un gran numero di ragazze “simpatizzanti”. Il clima da “festa continua” di questi posti, col supposto miraggio di trovare ragazze più “disponibili”, attira col tempo molti ragazzi etero che, per un motivo o un altro, finiscono spesso per combinare casini.

-Oltre al Frau, c’erano altri locali gay in Versilia?
C’erano molti locali non prettamente gay ma frequentati da un buon settanta per cento di gay. Ad esempio il Superficie 213, già Milleluci e poi Linus, che era nello stesso luogo dove ora si trova il Kama Kama (Capezzano Pianore - Lucca), molto legato alla scena new wave, con una clientela alternativa e mista, ma molto “gaia”. Posto pazzesco comunque, con addirittura una serie di auto d’epoca “parcheggiate” intorno alla pista. Chiuse ad inizio anni ’90, con l’avvento dell’house music, per “risorgere” appunto come Kama Kama.
Prima del Superficie 213, e con una stessa tipologia di clientela, a Pisa c’era un locale dal nome Associazione Deposito, vicino alla Stazione, zona Porta Fiorentina, che durò un paio di inverni. L’Associazione Deposito faceva già dei flyers, tipo biglietti da visita, molto lineari. Ricordo il nome del dj, Enrico Viola. Poi c’era il Black and Blue a Cascina, sempre misto e molto di tendenza, oltre che molto “gay”. Sempre quelli del Superficie 213 aprirono all’ex Hop Frog, a Viareggio, La Notte E’ Piccola Per Noi, molto simile come musica e clientela al Superficie. Il pr si chiamava Enrico Mannini, e stamparono un flyer a forma di televisore che è uno dei primi già con una certa cura nella grafica e nella forma che io ricordi.Tornando a locali più esplicitamente gay,un anno, per qualche mese, il Frau venne chiuso, ed i proprietari crearono delle serate in un ex tendone da circo in zona Partaccia (MS), col nome di Marilyn. Il locale prendeva il nome dal cantante Marilyn (Peter Robinson, Kingston, Jamaica, 1962. Cliente assiduo, a fine anni ’70, della discoteca Blitz, a Londra, insieme a future popstar come Boy George, Steve Strange e Marc Almond, prese il nome dall’attrice Marilyn Monroe, nei cui panni era solito travestirsi. Tra il 1983 ed il 1985 Marilyn ebbe un notevole successo come interprete di singoli synth pop tra cui “Calling Your Name” e “Cry and Be Free”).Ricordo passavano spesso suoi brani, così come pezzi di Allison Moyet, Eurhytmics e Culture Club. Il Marilyn durò solo pochissimi mesi, a metà anni ’80, giusto il tempo di una chiusura momentanea del Frau.
Sempre esplicitamente gay era il Nuba, a Pisa, di cui ti ho già accennato. Ricordo che c’era una pista da ballo con in fondo una foto di due uomini della tribù Nuba, da cui traeva il nome il locale.

-Tu quando hai iniziato a lavorare come dj?
Ho iniziato come dj nel ‘90, al Controsenso di Livorno, dopo un periodo in cui avevo lavorato come pr dello stesso locale. Era l’epoca del boom della house e dance prodotte in Italia, genere quest’ultimo che mettevo molto; Corona era un “must”, ma anche gli Snap andavano forte.

-Quando venne aperto il Controsenso?
Venne aperto nella primavera del 1990. L’idea venne a Riccardo, ex dj del Nuba. Voleva organizzare delle serate rivolte ad una clientela GLBT, e l’occasione gli si presentò quando entrò in contatto con il proprietario de Il Cantuccio, un locale in zona Montenero, Livorno.
Anche se non stiamo parlando di Firenze, vorrei però ricordarti l’importanza del capoluogo toscano negli anni ’80. Una città in fermento, ancora centro della moda, e con una vita notturna, anche gay, effervescente. C’erano locali come il Tabasco ed il Flamingo, frequentati da una clientela internazionale e da grossi nomi della moda e dello spettacolo; tra i tanti ricordo Jean Paul Gaultier, che in questi club era presenza assidua.
Il Flamingo venne aperto dagli stessi proprietari del Tabasco, nella seconda metà degli anni ’80: era strepitoso, con marmi, fontane, una piscina interna. Insomma, quando io e i miei amici volevamo davvero passare una serata in alcuni dei locali gay migliori dell’epoca, partivamo per Firenze.

-Noti delle differenze tra i club gay degli anni ’80 e quelli di oggi?
Mah, direi che in fondo l’unica differenza è che all’epoca si trattava ancora di realtà da poco uscite da un ambito “underground”, quasi “carbonaro”, con tutti i suoi contro ma anche pro; l’aura di fascino che tanti attribuiscono al clubbing gay di quegli anni deriva in fondo anche da questo.

La riproduzione di questo testo è vietata senza la previa approvazione dell'autore.

Potrebbe interessarti anche…

titoloautoredata
Gay clubbing memorabilia: puntata 1 smile please!
Intervista a due ex performer , tra gli anni 80 e 90, della discoteca Smile di Frassineto Po
Luca Locati Luciani19/11/2013
titoloautoredata
Disco Music e anni settanta: Love’s themeLuca Locati Luciani03/05/2010
I Found My Love Under A Strobe Light
Disco Music e "Golden Age" Gay (1969-1979)
Luca Locati Luciani10/05/2010