Una trans nell'arena

Intervista a Vladimir Luxuria

30 luglio 2006, "Pride", luglio 2006

Vladimir Luxuria è in Europa la prima transgender a diventare parlamentare.Romana di adozione, ha tenuto la direzione artistica di Muccassassina per diversi anni, ha fatto spettacoli teatrali, ha lavorato nel cinema ed è apparsa svariate volte in tv. E nel movimento gay si è impegnata nelle battaglie di informazione sull'Aids e per la parità di diritti di gay, lesbiche e trans.Ora è stata eletta alla Camera dei deputati nelle liste di Rifondazione comunista, contribuendo al buon risultato del partito nella circoscrizione di Roma, dove RC è passata dal 5,4% del 2001 al 7,9% del 2006.Ma oltre a ciò, in questi giorni è anche uscito il film Mater Natura - Se non è scandalo non è amore, che la vede tra i protagonisti.

Come è stata la tua prima giornata da parlamentare?
Ero molto emozionata, mi ha ricordato il giorno in cui sono venuta a Roma, con le pezze al culo, con una piccola valigetta... Vivevo alla "Casa dello studente", preoccupata di sostenere gli esami per non essere sbattuta fuori, mangiavo alla mensa dell'università, pasta al burro e mozzarella che erano le cose più sicure... È stato anche il periodo in cui mi sono prostituita per mantenermi agli studi...

Ma ti avrà anche divertita qualche volta, spero...Sì, certamente, ma il divertimento lo scegli... nella prostituzione non sempre è così.Venivo da Foggia e in quella realtà mi ero sentita anche ai margini della società, oggi invece mi sento chiamata a rappresentare la società e per me questo salto rappresenta una piccola rivoluzione. Quindi molta emozione, un po' come il primo giorno di scuola, gli sguardi addosso, ma anche due occhi grandi, i miei, per guardare gli altri.

Quali saranno i tuoi punti riferimento, oltre il tuo partito?
Guarderò con attenzione anche a chi ha incluso nelle proprie politiche la tematica glbt, quindi i Ds, i Verdi, la Rosa nel pugno, i Comunisti italiani e l'Italia dei valori, e mi voglio appellare anche a quelle forze ispirate ai valori cattolici ma impegnate nella difesa della laicità dello Stato.

Mi verrebbe da dire: "non si butta niente"...!Non si butta niente perché le leggi vanno votate e penso sia necessario fare una politica diversa da quella delle associazioni. Nel movimento ho combattuto anche a muso duro, ma in questo ruolo è necessario un linguaggio diverso, cercando di dare risposte. Il giorno più bello della mia vita sarà quando, con gli occhi lucidi, potrò applaudire una Camera che ha appena approvato le Unioni civili, dando un riconoscimento giuridico, oltre che politico, a tutte le coppie, comprese quelle glbt.

Che rapporto terrai col mondo delle associazioni gay?
Giocando con la mitologia mi considero una Giano nifronte, uno sguardo verso l'emiciclo parlamentare e l'altro rivolto al movimento che mi ha portata qui.Se non fossi stata accolta dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, nel quale sono cresciuta politicamente, oggi non mi troverei ad essere parlamentare. Prima di tutto ho gratitudine, e poi credo che molte persone del movimento, che hanno fiducia in me, si aspettino risposte positive, e io non voglio tradire la loro fiducia.Fra l'altro proporrò l'apertura di tavoli istituzionali, che includano in tutti i ministeri le associazioni glbt, perché in ogni politica devono essere considerate le nostre tematiche e i nostri punti di vista, e quindi nell'istruzione, nelle pari opportunità, nella cultura, nella sanità, nell'ordine pubblico...Naturalmente non posso essere io ad occuparmi di tutto, è necessario che queste istanze siano accolte da tutta l'alleanza di centro-sinistra.

Sarà un lavoro duro, e non è difficile prevedere che incontrerai molte resistenze...Certo! Fortunatamente non sono sola: c'è Franco Grillini, c'è Titti De Simone e c'è Giampaolo Silvestri.

Nella campagna elettorale hai scoperto qualcosa di nuovo, di positivo, accanto alle aggressioni e agli insulti della Lega, di An e di Alessandra Mussolini?
La campagna al di fuori dei media, quella dell'incontro vero con le persone, è stata un'esperienza massacrante ma meravigliosa.È stato incredibile incontrare i portuali di Civitavecchia e i disoccupati di Pomigliano D'Arco e scoprire che due minuti dopo aver cominciato a parlare con loro si erano dimenticati del mio orientamento sessuale e mi parlavano della loro discriminazione, la discriminazione della precarietà, della miseria, pronti a credere che anche una persona come me può rappresentare i loro interessi.Non è vero che la gente è prevenuta su di noi come possiamo temere: ho incontrato anche tante mamme con i bambini, che poi dovevano spiegare ai bambini perché mi vesto da donna... Mi sembra un avanzamento culturale di questo Paese.Certo, ci sono stati anche gli attacchi personali e addirittura le minacce e le aggressioni fisiche: quelle davvero non me le aspettavo. Hanno cercato di impedirmi con la forza di esprimere le mie idee, un tipico comportamento da fascista, e questa è la cosa più grave.Bisogna stare molto attenti alle varie manifestazioni che si richiamano al nazismo e al fascismo, ce ne sono parecchie in diverse parti d'Italia, croci celtiche e braccio teso, attenzione! Non consideriamo normale fatti di questo genere, si fa presto ad abituarsi, ad assuefarsi.

Passiamo a qualcosa di più allegro: è appena uscito nelle sale Mater natura, il film di Massimo Andrei in cui tu sei uno dei personaggi principali...È un film che è stato fatto due anni fa, poi è andato a Venezia la scorsa estate e casualmente è uscito ora nelle sale; la cosa buffa è che io recito la parte di Massimino, un gay impegnato politicamente, ma in realtà la mia candidatura è nata molto dopo... è il regista che è stato preveggente!

Ma il tuo impegno politico gay è nato da molti anni...Certo, ma io ero conosciuta più per i miei spettacoli, per l'aspetto frivolo. A Venezia il film ha avuto un buon riconoscimento, con il premio del pubblico, e penso che potrebbe aprire la mente a molte persone, perché è un film raccontato dall'interno: parla del nostro mondo, di amore, di politica ma anche di miserie.È ambientato a Napoli e c'è un Enzo Moscato indimenticabile, che fa la parte di un femminiello che per campare tiene i bambini del quartiere, i genitori glieli affidano per andare al lavoro e lui li porta al mare, li accudisce teneramente, li istruisce... senza rinunciare assolutamente alla sua identità.Il regista si è ispirato ad una storia vera e questo fa capire quanto la gente possa essere più avanti di chi pensa, ad esempio, che i gay non dovrebbero insegnare!

Ma il film racconta anche la storia di un'estrosa comunità che nasce ai piedi del Vesuvio...Sì, Mater Natura, appunto: un trans-agriturismo dove si fa trans- counselling in un luogo che è a metà strada tra il maschio Vesuvio e la femmina mare, il grembo materno, e noi siamo collocati in mezzo, a coltivare pomodori biologici, prodotti naturali come siamo noi personaggi del film, e diamo consigli di più salutari stili di vita ai padri di famiglia in crisi, agli altri che di solito ci vorrebbero curare e psicanalizzare!

Cercherai di tenere insieme il tuo lato artistico e quello di nuova parlamentare?
Ci ho molto pensato e credo che continuare a fare cose artistiche non porti discredito al mio impegno politico.Il lavoro di parlamentare verrà per primo, ma quando mi sarà possibile non rinuncio al contatto con il pubblico dei miei spettacoli, è la gente che mi ha amato, mi ha dato forza e probabilmente è anche la gente che mi ha votato. E poi credo che si possa far politica anche facendo spettacolo.

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