Per vedere un loro concerto sono dovuto andare fino in Spagna, al FIB (Festival Internazionale di Benicàssim), manifestazione musicale di proporzioni ciclopiche svoltasi, come ogni anno, in luglio, nei pressi di Valencia. In una maratona musicale di quattro giorni (e notti), con esibizioni e dj sets per tutti i gusti, tra Depeche Mode, Placebo, Morrissey, e molti altri, anche loro, i mitici Scissor Sisters. Una roba così in Italia davvero ce la sogniamo, anche se non è solo questo che abbiamo da invidiare ai nostri più evoluti cugini spagnoli.
Per promuovere il nuovo album, e per partecipare alla finale del Festivalbar, le "sorelle della posizione sessuale della forbice" (questa è la traduzione italiana del loro nome) hanno fatto una veloce tappa in Italia agli inizi di settembre, ed è a Milano che sono riuscito ad incontrarli per quest'intervista. Ho a disposizione soltanto venti minuti con Jake Shears, il cantante e Del Marquis, il chitarrista.
Mentre Jakesta posando per i fotografi, comincio a parlare con Del.
Come sono nati gli Scissor Sisters?
Jake e Babydaddy sono stati i fondatori, erano già amici e scrivevano canzoni così, tanto per fare, seguendo la loro ispirazione. Io sono arrivato dopo, quando hanno avuto bisogno di un chitarrista.
Abbiamo cominciato in piccoli locali gay. Uno dei nostri primi concerti si è svolto in un locale di cabaret molto underground, nel Lower East Side, di cui Ana Matronic (unico componente "femminile" del gruppo che si autodefinisce una drag queen intrappolata in un corpo di donna, n.d.r.) era proprietaria.
Quell'esibizione ha segnato il suo ingresso ufficiale nel gruppo perché ci eravamo resi conto del fatto che aveva un approccio molto simile al nostro, nel fare spettacolo.
Abbiamo poi fatto delle audizioni per trovare gli altri elementi della band. Abbiamo continuato ad esibirci in discoteche e pian piano ci siamo spostati in locali dove si faceva musica rock. A questo punto ci mancava un batterista vero ed abbiamo trovato Paddy Boom.
Perché Scissor e perché Sisters?
Il nostro nome allude ad una posizione sessuale: c'è piaciuto molto l'aspetto umoristico della cosa...
(Arriva finalmente anche Jake, frontmandella band che si unisce a noi).
Parliamo un po' di questo vostro nuovo album, come mai il titolo Ta-dah!?
Jake: C'è voluto un anno per scrivere questo nuovo disco. Il processo di scrittura è stato molto complicato, una sfida, soprattutto perché c'era moltissima aspettativa su questo nuovo lavoro, dal momento che il nostro album di debutto aveva riscosso così tanto successo. Ci siamo impegnati moltissimo ed alla fine ci siamo resi conto del fatto che l'album era pronto, che era ciò su cui avevamo lavorato molto, che piacesse o meno, e da qui questo nome Ta-dah!. Come a voler dire: "ecco fatto", ecco a voi, dopo tanta attesa, il nostro secondo disco!
Il primo singolo di questo album, "I don't feel like dancing", è frutto di una collaborazione con il grande Elton John. Vuoi raccontarmi com'è andata?
È stata un'evoluzione naturale della nostra amicizia nata un paio di anni fa, che progressivamente s'è approfondita. Abbiamo cominciato a dirci che sarebbe stato carino scrivere qualcosa insieme perché ci troviamo benissimo. Lui adesso è per noi come uno di famiglia, è molto affascinante vederlo al lavoro, lui è in grado di produrre una canzone al giorno ed è estremamente appassionato a quello che fa ed alla musica in generale.
Elton si è recentemente unito con un'unione civile con il suo compagno: eravate presenti alla cerimonia?
Sì, è stata una cosa molto divertente e sexy. C'erano molti ragazzi dei film Bel Ami, hai presente? (Guardo Jake con sguardo interrogativo). Ma figuriamoci se non conosci Bel Ami!
Ah, i film porno, dici?
Sì, esatto, loro. Pensa che ero così ubriaco che sono persino riuscito a tirare fuori l'uccello con uno di loro, mentre il mio fidanzato ci riprendeva con la telecamera. Poi sono stato fotografato in mutande da Brian Adams. È stato molto sexy, ma ero davvero ubriachissimo.
In molti paesi europei i matrimoni gay sono diventati legali, Stati Uniti ed Italia sembrano ancora molto lontani da questo: cosa ne pensate?
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, credo che in questo preciso momento storico ci sono problemi ben più gravi. Io non sono così preoccupato della questione del matrimonio gay, ma molto più in pensiero per il fatto di vivere in una nazione che è costantemente in guerra e che siamo sempre sull'orlo di una guerra mondiale. Il fatto che il mondo possa esplodere da un momento all'altro è più importante di quello se i gay possano sposarsi o meno.
Il problema è più ampio e riguarda piuttosto i diritti civili in generale, è molto più importante che qualsiasi persona, che sia gay o meno, li veda garantiti.
Quello che mi preoccupa è la prospettiva che possiamo perderne ancora più di quelli che già abbiamo perso. Dal 2001 in poi con le leggi antiterrorismo ed in nome della sicurezza nazionale si sono perse un sacco di libertà civili.
Torniamo al nuovo disco, come mai una canzone dedicata a Paul McCartney?
Sono profondamente innamorato di tutto il suo catalogo e di tutto quello che ha scritto, è stato uno dei motivi che mi ha fatto avvicinare alla musica. Addirittura una notte, mentre stavamo lavorando all'album, l'ho sognato. Eravamo in una stanza e conversavamo sulla composizione di canzoni. Lui mi raccontava delle cose incredibili. Poi mi ha detto: "È la musica che mi collega a te". Mi sono sentito quasi come posseduto. Quando mi sono svegliato avevo una grande ispirazione a scrivere e così gli ho dedicato quella canzone.
Come nascono di solito le vostre canzoni, come lavorate alla loro composizione?
Dipende, possono nascere da qualunque cosa, da un riff di chitarra, da un pezzo di testo o da una melodia. Noi afferriamo questa cosa ed è buffo il meccanismo perché, quando spunta qualcosa, è come se noi ci aggrappassimo a quest'idea ed il gioco è rimanerci attaccati il più possibile. Il momento in cui si perde la presa è quando la canzone è finita.
Quando scriviamo lo slancio è quello di restare attaccati all'idea finché non abbiamo la sensazione che la canzone sia compiuta. Alle volte si resta aggrappati a qualcosa che non porta a niente e, proprio per questo, all'inizio della lavorazione cerchiamo di tirare fuori più idee possibile.
Avete ridato linfa vitale al pop riprendendo alcune sonorità degli anni '70 e '80. Anche Madonna nel suo ultimo disco si è rifatta alla musica disco. Pensate che la musica abbia ancora qualcosa di nuovo da inventare?
Noi, come Madonna, partiamo da certi riferimenti, ma poi li sviluppiamo in maniera completamente nuova. Più che di disco, parlerei di musica dance, ovvero di musica da ballare. L'impressione che ho io è che Madonna si rifaccia a quegli anni con riferimenti grafici e visivi più di quanto non lo faccia con la musica che, invece, è molto innovativa.
È comunque sempre necessario guardarsi indietro e prendere in considerazione le cose fatte nel passato, l'ispirazione si può trarre da chiunque sia venuto prima di noi. Io, per esempio, sono molto orgoglioso delle nostre influenze che a volte sono estremamente palesi, ciò nonostante riusciamo sempre a realizzare qualcosa di nostro e unico.
Il suono di una nostra canzone è inconfondibile. Non saprei in realtà definire il nostro stile, mavabbiamo un'identità precisa edunica.
In pochi anni siete diventati una band di culto: com'è cambiata la vostra vita con il successo?
Il cambiamento è più che altro interiore, ci sentiamo maturati; in realtà io vivo nella stessa casa. Inoltre, prima non amavo lavorare, non avevo mai voglia di farlo, adesso invece farei qualsiasi cosa per fare il mio lavoro e questo mi ha trasformato in uno stakanovista. Non so se questa sia una cosa negativa, però è così.
Non è che sia cambiato molto lo stile di vita, la cosa bella è che, in qualsiasi parte del mondo tu sia, puoi permetterti di comprare un biglietto aereo per la tua famiglia o per il tuo ragazzo e farti raggiungere, questo è il lato buono!
L'estate scorsa sono venuto sino in Spagna, a Benicàssim, per vedere il vostro concerto: siete stati fantastici!
Ah, sei venuto? È stato uno spettacolo molto divertente ma io non stavo bene, avevo un dolore pazzesco ad un braccio, pensavo di svenire.
Ma se ti sei sbattuto sul palco come un pazzo, addirittura spogliandoti! Dove trovi tutta quell'energia?
Red Bull!
Con o senza vodka?
Senza, se bevo alcool mi sembra di tirare su un muro tra me il pubblico, preferisco affidarmi solo alla caffeina.
Verrete a fare un concerto in Italia? I vostri dischi sono molto suonati nelle discoteche gay e non solo, avete molti fans qua.
Sicuramente l'anno prossimo verremo, forse intorno a marzo. Fino adesso non ci sono state molte occasioni di venire a suonare.
Volete dare un messaggio a tutti i gay italiani?
(Qua Jake mi fissa negli occhi e dice:) Gli uomini italiani sono bellissimi! (E, vedendomi un po' imbarazzato, aggiunge:) Noi, entrambi, pensiamo che gli uomini italiani siano veramente bonissimi!