Intervista a Luca Enoch

23 maggio 2007, "Pride", marzo 2007

Luca Enoch è un autore (non gay) di fumetti, con una sensibilità molto gay-friendly. Infatti nei suoi celebri fumetti un personaggio gay o lesbica fa capolino sempre, e non come macchietta, ma facendo ogni volta un'ottima figura. Lo abbiamo intervistato per chiedergli perché.

La recente ristampa delle prime storie di "Sprayliz" per le Edizioni BD mostra la costanza del tuo interesse per i personaggi gay e lesbici: sia in versione femminile come Kate in "Sprayliz" sia in versione maschile come Sigfrido in "Gea"... per non parlare di altri comprimari. Come è cambiato il tuo approccio nei confronti dell'argomento gaylesbico, in questi anni?

Non so dire se sia cambiato. Sono passati dodici, tredici anni dalle prime avventure di Sprayliz e sicuramente sono cambiato io. È cambiato l'atteggiamento dell'entertainment nei confronti dei gay. Ad esempio, all'epoca lo stereotipo del "gay migliore amico della ragazza innamorata di un altro" non aveva ancora fatto capolino nel cinema e nella televisione.

È cambiato anche l'atteggiamento della stessa comunità gaylesbica nei confronti di alcuni suoi membri: all'epoca ricordo che i bisex non erano visti di buon occhio nella comunità e venivano considerati come persone che tenevano il piede in due staffe, che non sapevano prendere una posizione netta, mentre oggi spesso si parla di "comunità GLBT".
Oggi poi c'è la Rete, e una mia striscia a tematica lesbica, Daphne&Cloe, è approdata online sul sito http://www.fuorispazio.net/, anche se ora langue all'ottava puntata.

Il personaggio gay dichiarato di Sigfrido in "Gea" è molto simpatico e per nulla stereotipato, però sembra aver suscitato meno interesse rispetto al clamore che provocasti col personaggio di Kate. Per quale motivo, secondo te?

Forse perché allora Kate era una vera novità nel mondo del fumetto. Non era la classica sexy-eroina etero che non disdegnava un amore saffico, ma una lesbica convinta, lontana dagli stereotipi imperanti allora, che volevano le lesbiche o "cozze" o mascoline.

Sigfrido arriva dodici anni dopo e pur avendo io avuto apprezzamenti da lettori gay per questo personaggio, i media non se lo sono "filato".

Meglio così, lui è un tipo che non ama i riflettori...

Hai avuto difficoltà a far passare presso le edizioni Bonelli, di solito conservatrici, personaggi finora inediti come il disabile Leo e il gay Sigfrido? Per non parlare delle frequenti scene di sesso e di nudo (anche maschile) nelle storie di Gea?

Nessuna difficoltà per Leo e Sig. Sono due personaggi originali ma per nulla disturbanti. Non vado a giocare sporco, insistendo sul pietismo per l'handicappato o sul pruriginoso per l'omosessuale. Quindi nessuno in redazione si è infastidito, perché hanno capito che mi sono accostato a questi personaggi cercando di evitare i luoghi comuni e con rispetto.
Oddìo, visto come ultimamente Gea tratta Leo forse "rispetto" non è la parola giusta...
Per il sesso e il nudo, invece, occorre sempre dosare humor e ciccia.


Hai ricevuto proteste da parte dei lettori di Gea, per questo approccio coraggioso al fumetto popolare?
Direi solo apprezzamenti. C'è stato un paio di lettori che mi ha accusato di giocare col pietismo e i buoni sentimenti, ma l'evoluzione dei personaggi di Leo e Sig sta lì a dimostrare il contrario. "Carta canta".


La comunità gaylesbica, invece, ha reagito positivamente?
All'epoca di Liz, la comunità lesbica fu attenta al personaggio ed ebbi molti attestati di stima.

Con Sigfrido, a parte i singoli lettori, non c'è stato alcun riscontro da parte della comunità gay. Forse perché Bonelli è troppo mainstream per i loro gusti, mentre Sprayliz era più alternativa? A questo non so rispondere.

Le tue storie sono un amalgama riuscito di avventura e attenzione ai temi sociali. Qual è il segreto per evitare il didascalismo e l'effetto "predica edificante"?
Vallo a sapere. Non credo di possederlo: infatti rileggendo i miei fumetti trovo spesso che l'intento esplicativo è risultato preponderante su quello narrativo, col risultato di ottenere polpettoni didascalici molto poco fruibili.

Ma questi sono limiti miei come sceneggiatore, che tento costantemente di smussare.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? C'è spazio per altri personaggi gay o lesbici nelle tue storie a fumetti future?
Non ho "pianificato" di inserire personaggi GLBT nei miei prossimi fumetti. Sarebbe come ragionare a tavolino preparando gli ingredienti per un cocktail...

Ma non si scappa: di qualunque umanità io parli, a qualunque latitudine e in qualunque epoca io collochi la storia, c'è sempre quel ricco dieci per cento che mi aspetta al varco.
A pensarci bene, la storia che io e Maurizio Di Vincenzo stiamo preparando per la Francia - Rangaku - ambientata nel Giappone del 1600, tratta anche di un amore gay. Ma non vi posso dire di più, altrimenti vi rovino la sorpresa!

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