La libertà dell'amore secondo Biagio

Incontriamo a Roma Biagio Arixi in occasione del trentennale della sua attività poetica, mentre esce in libreria “L’amore è libertà”.

4 marzo 2008, "Aut", n. 101, maggio 2008

"Scendano gli angeli a rapirmi": questo verso, di sapore sapienziale, apre la nuova raccolta lirica di Arixi (http://biagioarixi.spaces.live.com/), posta sotto il nume tutelare di Kavafis e delle altre familiari voci che hanno cantato nel Novecento l'abbandono ad Eros e la nostalgia per la sua assenza. Nella prima parte troviamo inedite variazioni di quel canzoniere d'amore che è la cifra più luminosa del poeta di Villasor; la seconda sezione sorprende il lettore per la sua vena di forte impegno civile. Il corpo dell'amato - specchio e miraggio, labirinto e marea - nutre col suo calore, mitiga i rigori dell'inverno, scardina la corazza che cela "mali oscuri e indecifrabili": non resta che sondarne la misteriosa "lontananza", mentre emozioni "palpitanti e pungenti" martellano il cuore. Il poeta, dopo aver tratteggiato nell'azzurro "aquiloni e farfalle sgargianti", tenta di "immergersi dentro un raggio lucente" che lo trasporti dritto al sole, prima che la vita sia recisa come il filo di seta tessuto dal baco. E se il "sorriso contagioso" dell'anonimo di "Clandestino" scatena una solidale empatia e la febbre della passione, le "Lacrime" di milioni di 'dannati della Terra' si fanno trasparenti come "schegge di sale pietrificate dal sole". In quel paradiso terrestre che è l'isola di Djerba "dove anche Ulisse approdò/ per cercare ristoro", antistante il golfo tunisino di Gabès (città di 'frontiera' mitizzata da Genet; si pensi anche al "Piccolo romanzo magrebino" di Naldini), i nativi hanno sguardo e visi "ridenti come il melograno spaccato": ma il mare che fa levare l'ancora per terre lontane, può finire per inghiottire "nel profondo chi lo vuole sfidare". Il poeta, "gatto ribelle... randagio... nottambulo" che si aggira in giardini pullulanti di ragazzi di vita pronti ad esibire il sesso "come se fosse un fiore", ha un'improvvisa, straziante reminiscenza: ecco in "Flash-back" evocare con commozione l'assassinio di Pasolini.

- Poeti e romanzieri, registi, musicisti, pittori: chi ha maggiormente influenzato la tua esistenza e la tua scrittura?

Confesso che alcune letture hanno influenzato la mia coscienza, prima ancora che la mia esistenza e la mia scrittura. Sono nato e cresciuto in Sardegna negli anni difficili del dopoguerra. La mia famiglia, come tante altre in quel periodo, soffriva per le restrizioni e la povertà. Ma in casa si respirava aria di libertà: mio padre è stato un convinto comunista e, fino alla sua morte avvenuta nel 1953 quando avevo nove anni, ho convissuto con le foto di Togliatti, Gramsci e Stalin. Poi la mia sensibilità si è andata sviluppando coi libri: "Centomila gavette di ghiaccio" di Bedeschi, "Le ceneri di Gramsci" di Pasolini, "I diari" di Anais Nin, le biografie di Stephan Zweig e tanti altri, senza tralasciare i poeti Saba, Cardarelli, Penna e Kavafis. Dopo è stato facile cibarmi di poesia, di musica e pittura, scegliendo tra gli artisti sensibili che avevano vissuto una vita pari alla mia condizione, nella totale libertà di non nascondere la propria omosessualità.

- Parlaci dell'amicizia...

L'amicizia è un sentimento forte quanto l'amore. E più dell'amore condiziona la vita di ognuno di noi. Nell'amicizia c'è complicità, fedeltà, intrigo, l'attesa di un incontro, la confidenza nello svelare segreti o situazioni che non riveleresti ad altri. Nell'amicizia è facile ingelosirsi di un amico magari più intraprendente, più scaltro, più bello ed attraente di te, più dotato, capace di mietere successi con uomini e donne. È allora che l'amicizia si fa amorosa, piena di ammirazione e affetto, e l'amico del cuore diviene più desiderabile di un autentico amore. Se hai un amico, puoi sempre contarci. Con lui puoi dormire abbracciato sullo stesso letto, senza violenze e turbamenti: un'esclusiva dell'amicizia disinteressata che quasi mai si ritrova nell'amore.

- I diritti negati alle coppie e ai single gay: quali strategie per il prossimo futuro?

Malgrado l'art.3 della Costituzione italiana preveda che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge", la condizione legale degli omosessuali è ben diversa da quella degli eterosessuali. Lo stato discrimina chi vive una libertà sessuale fuori dalla "normalità"; se ne ricorda soltanto al momento di pagare le tasse, ritenendoci, in tal caso, soggetti meritevoli di attenzione (fiscale). Certo, in un paese dove alla base c'è un cattolicesimo bigotto e invadente, è difficile abbattere le mura che asserragliano gli omosessuali negli stazzi circoscritti alle libertà sessuali praticate, che per la società benpensante sono sempre da condannare nella totalità. Confesso di non avere una grande apertura mentale riguardo al matrimonio fra persone dello stesso sesso (cosa ormai difficile anche tra le coppie etero). Penso che, consumata la passione, questi rapporti sarebbero logorati da divisioni e liti che arricchirebbero soltanto gli studi legali con cause di separazione e quant'altro ne consegua. Voglio però credere e convincermi che una strada per risolvere il probema ci sia, se useremo tutta la nostra volontà per individuarla. Il rispetto e l'uguaglianza sono le travi portanti per una vita dignitosa tra gli umani, ma per ottenere tutto questo, come Leggi e come Diritti, penso che anche noi omosessuali dobbiamo spogliarci delle caricature che ci hanno affibbiato per degradarci e ridicolizzarci. Perciò, chi vuole, lasci sottane, trucchi e tacchi a spillo e si vesta di nuovo con panni maschili, consapevole di andare a lottare con la sola forza della volontà e del pensiero, per aprire la mente a coloro che, elettisi a giudici e censori, vogliono renderci vittime della loro ottusità e arroganza.

- Progetti futuri: narrativa, teatro?

I miei progetti futuri sono dedicati, ancora, alla scrittura. A maggio è prevista l'uscita del nuovo romanzo "Peccati scarlatti", un libro sui sette vizi capitali edito da Tullio Pironti. Poi continuerò a lavorare ad altre storie da completare, fiabe e poesie. E coltivando sempre l'Amore, condenserò tutto in un testo teatrale, per portare in scena la storia e la trama del mio romanzo "Figlio di vescovo", che tanto scalpore suscitò nel 1989 per le sue tematiche omosessuali, allora inaccettabili.

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