recensione diMauro Giori
La signora del West
Serie tutta intrisa di un convinto spirito femminista, ruota interamente intorno a temi o prettamente femminili (gravidanza, maternità, menopausa...) o comunque visti da un punto di vista femminile (come l’invecchiamento). Di conseguenza abbondano le figure femminili variamente progressiste (trainate ovviamente dal dr. Quinn), quali l’amica giornalista, la prostituta che vuole emanciparsi e mettere su famiglia, la donna di colore che deve lottare contro il razzismo dei suoi compaesani. I personaggi maschili sono viceversa tutti indisponenti e debosciati, come il padrone del saloon, che fa anche da magnaccia, e il suo amico ubriacone, o, nella seconda serie, il banchiere. In ogni caso si tratta di personaggi troppo deboli (come nel caso del gestore dell’emporio o del prete) per contrastare le tesi del Dr. Quinn con motivazioni diverse dal semplice pregiudizio. Fanno eccezione ovviamente i membri della famiglia del dr. Quinn, e cioè il figlio maggiore (interpretato dal giovane attore Chad Allen, la cui omosessualità è stata rivelata in modo piuttosto scandalistico proprio all’epoca del telefilm), scapestrato ma lontano dalla mediocrità senza speranza degli altri uomini, e il virile compagno mezzosangue e indianofilo (perciò a suo modo anch’egli progressista), che è anche sfruttato come pin-up maschile. Il dr. Quinn è un campionario ambulante di filantropia: è a favore di tutti, della libertà di tutti, pronta al martirio per chiunque e per qualsiasi causa. La sua famiglia del resto è già emblematica: ha un compagno mezzo indiano con cui convive senza matrimonio e si è accollata tre orfani non suoi.
In un contesto come quello di questa serie non è difficile inserire in una puntata anche un personaggio omosessuale: è solo una forma di diversità tra le tante, con cui una volta di più il dr. Quinn potrà confrontarsi e attraverso la quale potrà una volta di più misurare la distanza che la separa dai suoi compaesani bigotti e conservatori. Non senza aver prima dovuto fare i conti con la sua parte di pregiudizi: quando infatti suo figlio va a pesca nientemeno che con Walt Whitman, l’illuminata dottoressa immagina ogni tipo di conseguenza e va con il suo fido maschio indiano alla ricerca del pargolo perduto. Lo trova, sorpresa e sollevata, intento davvero a pescare. Superati i propri pregiudizi, potrà dedicarsi alla lotta contro quelli degli altri, scandalizzati nel vedere il vecchio poeta, ripresosi da un infarto, camminare tranquillo per strada braccio a braccio con il suo compagno Peter. La puntata in questione si intitola The Body Electric (1997) ed è ambientata nel 1872.