recensione diGiovanni Dall'Orto
Ragazzi. L'amoroso sguardo colonialista del turista sessuale in Italia.
Interessante come documentazione della persistenza della visione gloedeniana anche dopo la sua morte. E splendida come opera in sé: vale il prezzo non economico che costa.
Oltre a ciò, per noi italiani quest'opera riveste un valore antropologico per via dell'immagine dell'Italia (in primo luogo del Sud) che ci mostra, quale meta di un turismo sessuale che prediligeva le zone più povere e le classi più umili. Quelle, cioè, che normalmente lasciano pochissime tracce nella Storia. Contadini, operai urbani, garzoni, sottoproletari, soldati...
Nella sua esaltazione sessuale dei ragazzi proletari, Helbig dimostra un occhio assolutamente razzista (il bell'italiano è un oggetto sessuale, un grazioso animale da letto), al punto che quando l'Italia smise di essere l'abisso di povertà che era stata nel primo dopoguerra, Helbig mollò gli italiani dedicandosi ai negri della favelas brasiliane.
Ci detto, questo libro resta un prezioso documento storico di una stagione e di una realtà che, essendo "marginale" ma soprattutto "scomoda" in quanto "immorale", ha lasciato ben pochi altri documenti.
Ah dimenticavo: Helbig sapeva davvero fotografare, e queste sue immagini sono maledettamente belle...