recensione diGiulio Maria Corbelli
Per gli amanti dell'hard
Dal cruising bar all’amore mancato.
Iago è nato e cresciuto sull’isola spagnola patria della adorata madre. Suo padre, che egli odia profondamente, è inglese. Nella prima parte lo troviamo maturo e disilluso, in un “soffocante club londinese” teatro di espliciti giochi di sguardi e nella cui dark si svolge una scena di fist-fucking collettivo da film porno. Poi siamo scaraventati nell’adolescenza del giovane Iago, narcisista, esteta e disinibito, legato alle origine nobili della famiglia materna e irresistibilmente attratto dalla depravazione. Ecco, nel collegio inglese dove lo rinchiude il padre, l’iniziazione all’amore tra uomini da parte di un professore che il protagonista undicenne seduce abilmente. Ed ecco gli orgasmi dei fascinosi mariti della sua isola, seguiti da quelli meno graditi dei compagni di collegio e degli insegnanti, in un crescendo di esperienze segnate da soprusi, vendette, aspirazioni mancate, eiaculazioni subite, nell’impossibilità di una vera vita affettiva.
Golding, al primo romanzo, fa sfoggio di uno stile originale, ben reso dalla traduzione di Marco Pensante, in questo suo “L’indicibile variante dell’amore” (brutta versione italiana del titolo originale “The abomination”), il cui sottotitolo, “Storia di un’iniziazione” è però fuorviante. Per Iago, infatti, nessun percorso di maturazione, ma una sempre maggiore negazione della propria capacità di amare, che trova concretizzazione nel finale del romanzo.