recensione diAndrea Pini
Omofobia, che brutta malattia!
Così come la claustrofobia, cioè il panico che prende in luoghi chiusi, è considerata una nevrosi e come tale da curare, anche l'omofobia dovrebbe essere inclusa nell'elenco dei disturbi nevrotici e andrebbe assolutamente curata. Invece i medici e gli psicologi, i preti e i politici, i telepredicatori e i giornalisti quando sono ignoranti e oziosi, come spesso sono, preferiscono occuparsi dell’oggetto, cioè di noi GLT!
È come se per far passare la paura dei luoghi chiusi al nevrotico si cercasse di analizzare, giudicare, curare, cambiare o eliminare i luoghi che non gli piacciono, come gli ascensori, le stanze troppo strette o i vicoli pieni di folla!
Questo è quanto accade ancora oggi (e non solo nel recente/remoto passato) anche nel nostro Bel Paese. Di omofobia si muore, si soffre, si patisce l'esclusione sociale, si contano i diritti mancati, eppure i sopraccitati affabulatori (ignoranti e oziosi) non sanno neanche cos'è, non la usano questa parola, manca loro il concetto che la fonda.
E allora benvenga il testo appena uscito per Stampa Alternativa, che s'intitola appunto Omofobia, scritto a due mani da Pedote e Lo Presti, e si occupa, come dice il sottotitolo, della storia del pregiudizio anti-omosessuale dalla bibbia ai giorni nostri.
Il libro è costruito come un collage di oltre 500 citazioni, raggruppate per argomenti omogenei. Si va dal capitolo dedicato all'odio anti-omosessuale nelle religioni (l'unica che risulta esente è il Buddismo), alle persecuzioni nazi-fasciste, all'espulsione di Pasolini dal PCI nel 1949, al capitolo che denuncia gli enormi danni fatti da psichiatri e psicologi (gli psiconazisti, come scriveva Mario Mieli), all'omofobia in letteratura, nelle enciclopedie, nel WEB, nella scienza.
Le citazioni spaziano in un insieme di campi vastissimi che comprendono tutto il nostro "Sapere" e attraversano un po' tutte le epoche e i luoghi geografici. E questo crea un certo senso di smarrimento alla lettura, anche perché i diversi capitoli sono praticamente privi di introduzione e risultano essere un elenco di frammenti, spesso molto interessanti, ma non collegati da un discorso ragionato.
Altro problema che presenta l'edizione è la collocazione delle note (ben 22 pagine scritte fitte fitte e a carattere piccolissimo) poste a fine libro e che rendono la lettura quanto mai ardua. Di più facile decifrazione è la parte dedicata alla storia delle leggi punitive e agli attuali codici penali nel mondo: una mappa pressoché completa delle leggi che ci riguardano negli Stati del globo, e che rende esplicita e concreta la diffusione, l'attualità e la crudeltà dell'omofobia.
Interessantissimo ad esempio è il paragrafo sull'Europa che, codici alla mano, ci dice crudamente quanto è giovane (e fragile) la storia dell'emancipazione omosessuale nel nostro continente.