recensione diMassimo Basili
Works
Nell’Art Book di Kinu Sekigushi (nome d’arte un giovane autore parigino) la stilizzazione manga esplode con fierezza, seppure declinata con sensibilità decisamente europea.
E come se ai fanciulli anoressici degli Shoonen Ai (amori maschili) fosse stata somministrata una robusta cura ricostituente: assieme agli occhioni acquosi e ai lineamenti spigolosi, le chiome puntute e i corpi lisci, i ragazzi disegnati da Kinu sfoggiano, sornioni, bicipiti torniti e addominali scolpiti. Le pose sono sexy ma pudibonde. Spesso sono nudi, senza però sfiorare mai la pornografia.
La passione di Kinu per i fondali marini si mescola, in queste immagini, col tema giapponese della caducità della bellezza umana, associata a quella dei fiori. Senza dimenticare le strizzate d’occhio all’abbigliamento giovanile, o i vari riferimenti glamour all’iconografia cristiana dei martiri e degli angeli. Con sapiente e furbesco mestiere, Kinu Sekigushi si concede al suo pubblico con una raccolta di illustrazioni assai accattivanti, ma sostanzialmente innocue, qualche volta certamente stucchevoli.
Peccato per la discutibile scelta (dello stesso Kinu) di pubblicare questo libro in bianco e nero.
In origine le sue opere sono infatti tutte a colori: ne abbiamo avuto un assaggio nella bella copertina di Pride n° 44 del febbraio 2003.
Da segnalare, in appendice al volume, una gustosa intervista all’autore, con interessanti retroscena sul panorama culturale gay d’Oltralpe.
Con quest’ultimo volume, a sostanziale parità di prezzo, la collana Boy+Boy della Echo Communication di Milano si arricchisce d’una veste grafica raffinata e di una stampa davvero eccellente.