recensione diVincenzo Patanè
Il bacio della donna ragno
Tratto dall'omonimo romanzo che rese celebre Manuel Puig, fondamentale per la cultura omosessuale, il film ha rivelato al grande pubblico questo eclettico regista brasiliano, qui alla sua prima grossa produzione. Un successo dovuto anche alla presenza di un attore della portata di William Hurt, che qui dà un'ennesima eccellente prova della sua bravura che gli valse l'Oscar (il primo in assoluto ad un personaggio omosessuale).
William Hurt è nel ruolo di Molina, omosessuale effeminato e tradizionalista, radicato nella convinzione che essere omosessuale equivale a essere donna in un corpo sbagliato, un errore della natura. E' per questa ragione che lui non può che innamorarsi di eterosessuali, è per questo che ha vissuto solo amori infelici, spesso violenti. E' per questo che finisce con l'innamorarsi anche di Valentín. Lo consola raccontandogli le trame dei film che ha più amato, naturalmente piagnose, reazionarie storie d'amore (nel romanzo il primo film era Il bacio della pantera) dove la donna è vittima dell'uomo, sempre traditore e pronto a far promesse che non manterrà.
Molina, grande sognatore, incarna la sartina divoratrice di fotoromanzi e radiodrammi, simpatica e patetica, delusa dalla vita e perciò pronta a gettarsi nel mondo dei sogni.
Su questo pubblico ha potuto a lungo campare l'industria hollywoodiana e Puig non se ne vergognava ammettendo d'aver amato quel cinema.
Il film naturalmente gioca più sui sentimenti che sulle scene di sesso (ma l'unica scena d'amore, pur non facendo vedere niente, sa essere poetica, giocata tutta su una candela che si spegne). Ma gioca anche sul marcato contrasto tra il radicalismo politico di Valentín e l'abnegazione di Molina verso coloro che ama e nel progressivo maturarsi della sua coscienza che, con una visione politica, vede crescere anche la propria globale visione del mondo e la propria coscienza omosessuale. Anche se, nel suo frangersi contro il reale, finisce con l'assomigliare fatalmente alle fragili eroine dei suoi film.
Al fianco di William Hurt, Raul Julia - magari non dotato di un sufficiente sex appeal - e Sonia Braga, ripescata con nuovo lustro dalle telenovelas, addirittura in tre ruoli.