recensione diMauro Giori
Poveri perversi
Romanzo autobiografico scritto a quattro mani da due giovani poeti d'avanguardia, ritrae senza pudori e con una disinibizione inedita per l'epoca la vita del Greenwich Village all'inizio della grande depressione.
Tyler e Ford si erano conosciuti nel '29, presentati dalla comune amica Kathleen Tankersley Young (che nel romanzo diventa Theodosia). Fu inizialmente un'amicizia epistolare: Tyler viveva già a New York e nelle sue lettere descriveva la vita notturna della città in termini tanto vividi da indurre il giovane Ford a trasferirvisi per alcuni mesi. Quando Ford tornò a casa ebbe l'idea di fissare le esperienze vissute nella metropoli in un romanzo, scritto proprio a partire dalle lettere di Tyler.
The Young and Evil segue la totale casualità della vita bohemien dei due a partire dall'arrivo a New York di Ford (nel romanzo Julian), accolto da Tyler (nel romanzo Karel), che gli procura un luogo per vivere.
Gli episodi del romanzo sono piuttosto slegati e si soffermano in modo casuale su alcuni momenti delle "avventure" newyorkesi di Julian, tra dinsinvolti e spesso occasionali cambi di compagni di letto (Julian è innamorato, non ricambiato, di Karel, ma ciò non gli impedisce di sperimentare un'unione di breve durata con Theodosia), interminabili notti spese tra un locale e l'altro a bere e a rimorchiare, di tanto in tanto a discutere di letteratura, di amore, di attrazione sessuale.
Ford e Tyler descrivono con estrema libertà formale, tematica e lessicale la vita notturna della sottocultura omosessuale del tempo, restituita nel suo splendore e nelle sue miserie, senza apologie e senza moralismi, con i suoi riti (ad esempio i balli en travesti ad Harlem), i suoi luoghi (bar gay, bar "friendly", luoghi di battuage, ecc.), il suo linguaggio, la sua organizzazione sociale (gli omosessuali non sono mai stati tutti uguali: qui c'è una certa differenza tra essere "wolf", "fairy", "homo" e altro ancora), non priva di un certo cinismo.
Ford sostenne di non aver inventato nulla: sebbene simili dichiarazioni siano sempre da prendere con prudenza, si riconoscono nei protagonisti tratti ben noti dei due autori (quali la libertà in materia sessuale e un certo narcisismo di Ford, ben consapevole dell'infallibile effetto della sua bellezza, e l'ossessione per la cura del proprio aspetto, per il trucco e per l'acconciatura del dandy Parker Tyler).
Spesso descritto come il primo romanzo "gay", o come il primo romanzo in cui i personaggi gay possono dare per scontata la loro omosessualità (che invade ogni pagina ma è un semplice dato di fatto che non richiede spiegazioni, giustificazioni, riflessioni), The Young and Evil è per molti aspetti un'opera sorprendente e pionieristica: sembra di avere tra le mani un romanzo beat, solo scritto con vent'anni d'anticipo. La disinvoltura con cui viene descritta la vita del Greenwich Village è pari solo all'anarchia della punteggiatura di Ford e Tyler, che si divertono visibilmente (da buoni cultori del surrealismo) a forzare e a tratti a distruggere i vincoli della forma sintattica per lasciare spazio a "flussi di coscienza" incontrollati.
Vista la grande franchezza nelle descrizioni, non sorprende che a suo tempo il romanzo non abbia trovato editori né negli Stati Uniti né in Gran Bretagna. Successe anche ad altri in quegli anni, ma Ford non tenne il manoscritto in un cassetto in attesa di tempi migliori: nel '31 si trasferì a Parigi, dove godette della gelosa amicizia di Gertrude Stein e Djuna Barnes (e si direbbe che entrambe abbiano avuto una certa influenza sullo stile di Ford), e nel '33 riuscì a pubblicarvi il suo romanzo. Delle 2500 copie stampate dalla Olimpia Press, alcune centinaia furono messe al rogo in Gran Bretagna o semplicemente rispedite in Francia dalla dogana statunitense, dove il romanzo era stato messo al bando. Solo con la ristampa del '60 The Young and Evil godette di un'ampia circolazione. Nel '61 arrivò anche in Italia, tradotto con lo stupido titolo Poveri perversi.