recensione diDaniele Cenci
Karl Heinrich Ulrichs, il nonno fondatore...
Introdotta da Massimo Consoli, infaticabile cultore della memoria di Ulrichs in Italia, viene finalmente tradotta la monumentale biografia-saggio di Hubert Kennedy (nella sua versione aggiornata del 2002) dedicata alla vita e all'opera del nonno del modermo movimento gay.
Si tratta di un'indagine eccezionale, che ha richiesto all'autore faticosissime ricerche d'archivio per ricostruire l'impegno militante di Ulrichs a favore di froci e lesbiche di mezz'Europa.
Commuove vedere come un uomo - il primo del vecchio continente a far coming out e a parlare in favore dei diritti omosessuali (1867, Congresso dei giuristi tedeschi) - abbia trascorso quasi l'intera sua esistenza in estrema solitudine e si sia rovinato per divulgare le sue pionieristiche opere sul desiderio degli "urninghi"(nome da lui inventato per definire i gay).
Colpisce altresì il coraggio con cui si è speso fino all'ultimo per difendere i gay dagli accanimenti giudiziari e dalle legislazioni punitive, in tempi in cui l'ostracismo e il pubblico disprezzo erano moneta corrente per chi solo osasse levare una parola di stima e di conforto per una minoranza sessuale stupidamente perseguitata.