recensione diDaniele Cenci
Poesie 1971-1996
Elio Pecora raccoglie con affettuosa devozione il fiore dell'opera in versi di Dario Bellezza (1944-1996), "Narciso inesprimibile e leggero".
Si disegna l'intera parabola del poeta, dalle travolgenti Invettive e licenze (1971) e Morte segreta (1976), alle più intime creazioni degli anni '80 - Libro d'amore, Io, Serpenta - per finire col raggelato congedo de L'avversario e di Proclama sul fascino, in cui traspare il sofferto corpo a corpo con l'aids che l'avrebbe stroncato.
La vita-tempesta, la luna dell'insonnia, la strada che risucchia "l'anima-foglia", i disperati sforzi di memoria, i mondi solari che stanno per precipitare: sono alcuni stilemi dell'universo di Bellezza.
Osserviamo la disincantata passione per i ragazzi in cui riecheggia potente l'odi et amo della lirica classica: il poeta è "intento a spetalare un sesso... come fosse la fine del mondo" per "misurare l'angolo della sua carnale diversità".
Lo ritroveremo ancora "con gli occhi bendati, assente, bandito uccello della notte" nel ricercato oblio di "un corpo dolce attaccato al mio per una passeggera eternità".