recensione diDaniele Cenci
Ragazzo di zucchero. Racconti gay dalla Provincia Usa.
Nove storie di magico realismo con al centro bambini e adolescenti gay, tutte giocate sull'elogio della fuga: dalla provincia americana, dalla palude della norma, dall'abbraccio soffocante delle famiglie piccolo-borghesi.
In "Rovesciando le mucche", Kevin è un ragazzino sessualmente precoce, che colleziona disegni con le "resurrezioni" da lui operate sugli animali: in seguito, innamorato di Evan, tornerà nel lontano paese dove il padre era morto dopo esser lentamente scivolato nella follia.
Ne "L'occasione più prossima", troviamo l'omosessualità condivisa di un padre e di un figlio, un topos della moderna narrativa queer, dopo Ackerley e Leavitt.
In "Se tu fossi con me, tutto andrebbe bene", il giovane Owen affronta una dura quotidianità col compagno Arthur, sieropositivo: l'incontro in un parco con un misterioso fantasma finirà per infondergli nuovo coraggio e consapevolezza.
In "Signor Bolle, ti amo", durante una fiera di maiali un preadolescente s'imbatte in un'epica scopata tra due cowboys ventenni nei cessi: la conturbante visione sprigionerà definitivamente la sua sessualità.
In "Ragazzo di zucchero", la struggente memoria della malattia della madre riconcilia "dolcemente" un uomo con l'ex amante.
L'autore, un bostoniano quarantenne, ha vinto con questa raccolta [If you were with me everything would be all right, 2001; ma l'edizione italiana viene lanciata col titolo di un altro racconto ricompreso nell'antologia] il prestigioso Violet quill award, dal nome del circolo di intellettuali (tra cui Edmund White) che promosse negli anni Ottanta la cultura gay negli Usa.