recensione diGiovanni Dall'Orto
You're my love prize in viewfinder [2005]
Questo volumetto contiene la parte iniziale di alcune storie della medesima autrice, nessuna delle quali è conclusa.
In questo modo l'albo somiglia maggiormente alle riviste per cui questi fumetti sono stati concepiti, ma risulta anche molto più farraginoso dei volumi editi normalmente in questa collana.
Il titolo, nell'inglese-fai-da-te delle autrici giapponesi di fumetti, vuol dire qualcosa del tipo: "Sei tu la preda d'amore nel mirino della mia macchina fotografica", una traduzione che funziona solo a patto di stuprare un tantino la lingua inglese.
Ma del resto lo stupro è il piatto forte della vicenda principale, quella che dà il titolo alla raccolta, nella quale l'adolescente fotografo Akihito si mette nei guai con un reportage sui loschi maneggi di un giovane e bellissimo mafioso, Riuichi Asami.
L'esito è scontato: catturato, Akihito viene legato e stuprato in tutti i modi dal mafioso. Ma, sorpresa!, Akihito ci prende gusto, anzi la cosa lo eccita davvero...
Mi lascia perplesso l'ideologia che sta alla base di questo fumetto. A quanto pare, da qualche parte nel mondo vive ancora la vecchia idea che sentivo da piccino sulla bocca degli esponenti più medievali dei paesini del centro della Sicilia, vale a dire quella secondo cui la vittima di uno stupro è comunque "guastata", perché una volta gustato l'ineffabile fallo maschile non avrebbe più potuto farne a meno, trasformandosi in una "fimmina svergugnata".
A quanto pare, il principio vale ancora per i ragazzi: violentatene uno, e non potrà più fare a meno di essere legato, sodomizzato a forza, riempito di vibratori, di cannule e quant'altro.
Mi interesserebbe molto una conversazione, sulla libertà sessuale, con l'autrice di simile fumetto... (anche se visti i titoli dei suoi lavori temo che non potremmo decisamente usare l'inglese per conversare...).
Comunque, se gli stupri a voi piacciono, sappiate che Akihito è catturato e stuprato anche da un mafioso cinese effeminato coi capelli lunghissimi (da Banana fish in poi, tutti i cinesi sono mafiosi ed effeminati e tutti i cinesi hanno i capelli lunghissimi... uff!). Riuichi lo salva, ma per "ripulirlo" da quel che ha fatto il cinese, lo stupra daccapo per imprimere il suo marchio di possesso nel corpo del ragazzo.
Eccetera: credo che a questo punto abbiamo tutti capito di cosa parli il fumetto, no?
Del resto anche nella seconda storia, "Love lesson", un ragazzino al primo anno di liceo viene molestato in autobus da uno sconosciuto. Lo salva un allievo della sua stessa scuola, che però voleva solo abusare di lui, e che lo sodomizza in cortile. Bella "lezione" davvero.
"Due arbusti innamorati" presenta invece due compagni di liceo che scoprono che i loro rispettivi padri hanno probabilmente una relazione omosessuale. Scandalizzati e comprensibilmente traumatizzati, prendono una stanza d'albergo accanto alla loro per spiarli, ma senza successo. Si fermano quindi a dormire per la notte (ormai la stanza è pagata...), e quel che deve accadere accade. Se non altro, almeno questo episodio non prevede stupri. Anzi, la vicenda del turbamento e della seduzione fra i due ragazzi è piuttosto delicata. Vedremo se nel prosieguo riuscirà ad uscire dallo scontato: fra tutte le storie di questo albo, a me pare la più promettente. Tutti i gusti son gusti...
"Risky society - Glod bless my justice" ci fa piombare al centro di una squadra di persone con superpoteri manovrata da un misterioso gruppo di pochi scrupoli. C'è anche un poco di sesso fra due dei personaggi, ma è marginale rispetto alla vicenda.
Infine in "Abbracciando la notte con passione" Akihito ritrova il suo bel mafioso e ci fa l'amore. Questa volta senza bondage. Alla fine del rapporto, si sorprende di se stesso chiedendogli di passare la notte da lui. Il fanciullo, a quanto pare, si è innamorato... Cresce bene, il piccino...
La caratteristica delle storie raccolte in questo volume è la crudezza del sesso praticato dai protagonisti.
Se vi piace, l'albo fa per voi. In caso contrario, le vicende in sé sono abbastanza stereotipate, così come i personaggi, tanto che l'impressione del déja vu la fa da padrona, fin dalla scelta dei personaggi (lo yakuza sexy, il cinese effeminato e coi capelli lunghi, il...).
Solo per appassionati del genere.