recensione diGiulio Maria Corbelli
Una bomba in provincia
Come una bomba, piove su una piccola e tranquilla cittadina di provincia Leonardo Guerra: parcheggia la sua Fiat Uno in una piazzetta e vi stabilisce il proprio domicilio. Chi è? Da dove viene? Cosa è venuto a fare? Intorno a questi interrogativi si dipana, quasi fosse un giallo, Ragazzo prodigio, il nuovo romanzo di Gilberto Severini pubblicato da peQuod. Avvincente fin dalle primissime pagine, in cui con poche accorte descrizioni l'autore introduce il lettore immediatamente al centro della vicenda, la storia si ricostruisce lentamente, dapprima grazie alle "investigazioni" di due amiche le cui abitazioni si affacciano sulla piazzetta in cui è parcheggiata l'utilitaria di Guerra, poi grazie a qualche testimonianza diretta. Svelare anche solo un aspetto della vicenda sarebbe un attentato alla spontaneità della lettura che invece risulta estremamente piacevole sia grazie allo svolgimento progressivo adottato dall'autore sia per lo stile scanzonato, a tratti divertente ma mai esageratamente leggero della scrittura.
Basti sapere che quello che Severini mette in scena in Ragazzo prodigio è, come più volte è accaduto nei suoi romanzi, la quieta vita della provincia italiana, la sua fragilità davanti agli "attacchi" di personaggi in grado di sovvertirne le regole perbeniste, il suo convivere pacificamente con punti deboli che possono diventare falle mortali in ogni istante. Leonardo Guerra sarà per la pacifica cittadina il candido bambino che esclama "il re è nudo!", salvo poi ritrovarsi in mutande lui stesso. Perché l'ipocrisia non è solo in chi sceglie di adottare una regola sociale come sistema di vita, per rifugiarvisi e mettersi al riparo dalle proprie innominabili pulsioni, ma anche in chi – sembra dirci Severini – della libertà ad ogni costo fa una bandiera quasi costringendovisi suo malgrado.
Nella lotta tra ipocrisia borghese e scandalosa condotta libertina emerge per il suo candore e la sua spontaneità un personaggio femminile, Debora, una delle donne che si appassionano a osservare le mosse di Leonardo Guerra da dietro le finestre. Sarà lei a ricostruire in cuor suo tutte le vicende passate che legano Guerra alla cittadina e anche al marito. Per ritrovarne stranamente un senso di soddisfazione che regala nuova dignità alla sua vita di casalinga priva di ogni ambizione.