recensione diGiovanni Dall'Orto
Roy & Al [2004]. Il mondo gay visto da un cane.
Questo libretto, più smilzo rispetto agli altri di Koenig (ma in compenso, interamente a colori), cerca di prendere di mira il solito mondo gay da una prospettiva un po' particolare: quella dell'isterico cagnolino "Al", eterosessuale e dalle pretese aristocratiche, disgustato dalle perversioni sessuali del suo padrone ("il tizio con l'apriscatole" o "la checca"). Il quale tiene Al solo perché è un ricordo della madre (peraltro cattolica e omofoba), che è morta.
Nella vita del padrone di Al arriva infine un amore, il quale porta con sé Roy, cagnone senza pedigree, tontolone e bonario, che invece non s'è mai posto il problema dell'immoralità dell'omosessualità, vive e lascia vivere e se la gode.
Koenig si diverte a mettere in conflitto Al con Roy e con le persone che frequentano il padrone (amanti, amici gay, amiche frociarole innamorate del padrone, checche fanatiche di Cher o parrucchiere), ma questa volta purtroppo non scatta il "clic". L'umorismo di Koenig è già di per sé paradossale, ed avere aggiunto qui il paradosso ulteriore di questo animale che giudica, commenta, parla e ragiona da perfetto piccoloborghese alla fine stiracchia eccessivamente la vicenda.
Che funziona nonostante tutto grazie al mestiere ormai collaudatissimo di Koenig, ma che non "decolla" mai. E soprattutto non coinvolge più di tanto il lettore gay, che non s'identifica certo nell'antipatico protagonista canino.
Né riesce ad alleggerire l'insieme l'uso di sberleffi dal gusto piuttosto scat e gore (la mamma morta che va in putrefazione prima che il cagnetto riesca ad attirare l'attenzione, varie funzioni corporali dei cani espletate un po' qui un po' là, un tentativo di far fare cuccioli ad Al che dovrebbe essere camp ma riesce solo ad essere lievemente disgustoso ecc.).
Insomma, Koenig è sempre Koenig, e questo libro è pur sempre meritevole di essere letto, purché però si sappia in anticipo che fra tutte le sue opere tradotte in italiano questa non è la migliore.