recensione diMauro Giori
Dizionario della pornografia
Pubblicato un anno fa in Francia, questo Dizionario della pornografia si propone non solo, e forse non tanto, come un’opera di riferimento e di consultazione, quanto come un repertorio di voci in cui il lettore è invitato a vagare seguendo la curiosità e il caso (anche per questo la scelta di dividere le voci in tre sezioni risulta piuttosto controproducente).
L’opera si segnala anzitutto per il taglio scientifico, variabile a seconda dei contributi, com’è inevitabile, ma complessivamente inteso a fare il punto sugli studi che negli ultimi anni sono stati dedicati alla pornografia, tanto da dare vita, nei paesi anglofoni, a un filone accademico dedicato (i porn studies). Gli autori, oltre cento, sono per lo più docenti universitari, giornalisti e scrittori, e ogni voce è seguita da succinte indicazioni bibliografiche.
L’ambizione scientifica di base si traduce in una scelta non solo opportuna, ma indispensabile per giungere a trattare l’argomento con la dovuta obiettività e lucidità: quella di abbandonare ogni remora morale, evocata solo per rendere conto del percorso storico del soggetto dell’opera. Solo a questa condizione la pornografia può essere indagata in tutte le sue forme e le sue espressioni, nei significati che ha assunto nelle diverse epoche storiche e per diversi tipi di destinatari. E solo così possono essere superate quelle deformazioni ideologiche che in passato hanno viziato molti contributi sull’argomento, come l’idea che la pornografia rappresenti un sostituto alienante della sessualità, o sia solo un prolungamento della fallocrazia maschilista nella quale la donna è semplice vittima anziché, più spesso di quanto non si creda, consumatrice e persino destinataria.
Altro pregio non indifferente è l’aggiornamento delle voci, che tengono nel dovuto conto anche le tendenze più recenti dello sviluppo della pornografia, tanto nei suoi mezzi di diffusione (internet in primis) quanto nelle evoluzioni del suo immaginario (si veda la voce skaters, ad esempio).
Infine, il dizionario supera in buona parte la limitazione di campo alla sola pornografia eterosessuale che troppo spesso in passato ha segnato la produzione di studi sull’argomento. Se è vero che resiste anche qui il mito di John Holmes attore esclusivamente di film porno eterosessuali, anche nelle voci più generali si presta spesso uno sguardo paritario alla pornografia gay/lesbica: non è solo una scelta politicamente corretta, ma anche scientificamente indispensabile, poiché molte delle generalizzazioni proposte negli studi sulla pornografia eterosessuale mostravano i loro limiti e le loro contraddizioni proprio di fronte a quella gay.
Tra le voci che destinano un’attenzione particolare all’omosessualità vi sono: Cadinot, Genet, Pasolini, Proust, Warhol, backroom, fist-fucking, omosessualità, pederastia adolescenziale, porno lesbico, prepuzio, queer, sodomia, transessualismo.