recensione di Marco Valchera
I fuoriclasse
Sono passati tre anni dalle vicende di Solo per una notte e, dopo il tracollo emotivo, il giovane Mathieu Varenne sembra aver ricomposto i pezzi della sua vita: iscrittosi alla facoltà di Matematica dell’Università statale di Parigi, convive con il compagno Christophe, che lavora in un locale, e ogni mercoledì sera si diletta nel campionato amatoriale di calcio. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando, una sera, Ester Ramos, una giornalista spagnola del quotidiano sportivo Marca, lo avvicina con una scusa e inizia a fargli una serie di domande sul divo del calcio Goran Klasic, con cui, appena diciottenne, Mathieu aveva avuto una appassionante e tormentata relazione segreta, la cui fine lo aveva condotto ad un esaurimento nervoso. Nel frattempo giunge la notizia che proprio Klasic ritornerà a Parigi per unirsi al PSG, la squadra del cuore del ragazzo. Inevitabile sarà l’incontro tra i due: ma avvertito dalla Ramos del carattere irascibile e violento del calciatore con la sua ex compagna modella, e, soprattutto, dati la presenza e l’amore di Christophe, Mathieu dovrà prendere una decisione difficile che potrebbe perseguitarlo per il resto della vita: abbandonarsi alla passione irrazionale con Klasic o continuare a vivere la romantica e piacevole routine con Christophe?
Nicolas Bendini riprende con successo il personaggio di Mathieu, ormai cresciuto, e, quindi, privato di ogni aspetto adolescenziale e liceale del precedente Solo per una notte, e lo costringe a una importante scelta. Mathieu si trova di fronte alla possibilità di rivivere tutto ciò da cui era stato strappato anni prima, il sogno di fare l’amore e poter stare con il suo idolo, ma, questa volta, ciò che potrebbe perdere, il suo nido con Christophe, possiede, forse, più valore delle proprie fantasie. Rispetto al suo scoppiettante esordio, l’autore riveste I fuoriclasse con una patina più spessa di maturità, pur trattandosi sempre di una storia destinata ad un target giovanile. Le vicende dei tre, purtroppo, sono sviluppate troppo tardi, laddove la parte iniziale è tirata un po’ per le lunghe: avrebbe giovato il concentrarsi maggiormente sul rinato rapporto tra Mathieu e Klasic, sulle implicazioni che questo avrebbe potuto portare nell’animo del protagonista, e sulle reazioni di Christophe, il quale compare di sfuggita in pochissime scene. Si tratta, comunque, di un godibile testo adolescenziale, che riesce perfettamente nella sua missione, ovvero quella di “delectare” un pubblico di ragazzi, che possono ritrovarsi nei dubbi del ventunenne Mathieu.