recensione diMassimo Basili
Virtus
Con Virtus il grande Gengoroh Tagame torna a pubblicare in Italia dopo la raccolta di storie brevi Racconti estremi, uscita nel 2009 per Black Velvet (vedi l'intervista), grazie stavolta all'intraprendenza della neonata casa editrice gay Renbooks, che ha fatto scegliere all'autore giapponese una storia ambientata nel nostro paese.
Il celebrato gladiatore Crescens disdegna le compagnie femminili e ha messo invece gli occhi su una giovane recluta, Gaius, che però non ne vuole sapere delle sue attenzioni. Crescens non si arrende e decide di prendersi il novellino con la forza, violentandolo e trasformandolo nel suo giocattolo sessuale. Per tutta risposta, Gaius decide di allenarsi per diventare sempre più forte: vuole affrontare Crescens nell'arena e lavare così col sangue l'onta subita; col passare del tempo, però, l'approccio energico di Crescens comincia a non dispiacergli più troppo.
La consueta maestria nel racconto erotico di Tagame si accompagna in questo libro ad un'attenzione particolare per l'ambientazione storica, che non è soltanto una cornice alle eccitanti sequenze di sesso sadomaso, ma contribuisce a costruire personaggi e psicologie più articolati e coinvolgenti del solito. Adattamento e confezione impeccabili. In fumetteria.