recensione diLavinia Capogna
Nuova generazione perduta, La
Interessante, questa raccolta di articoli e conferenze, fra i quali quello che dà il titolo alla raccolta, nel quale Leavitt analizza la sua generazione, definendola "di mezzo", il che mi pare vero: una generazione a metà tra due mondi: quella degli hippies e delle rivolte studentesche e quella dei giovani spesso apolitici e saturi di tv (ma non sempre).
L'articolo è di metà anni '80 e quindi della famigerata epoca del presidente Ronald Reagan, ex attore di poco talento, feroce avversario della "rivoluzione dei poeti" in Nicaragua e dei pacifisti per cui Comiso (dove vennero installati missili SS20 e Cruise) divenne un luogo di lotta non violenta e un simbolo.
In un articolo intitolato: "Possono esserci libri gay?" Leavitt prende in giro i romanzetti ultra commerciali, ma poi fa un'analisi sul fatto che essendo notoriamente gay la gente "normale" - il termine è dello scrittore - veda in lui solo il gay e non più lo scrittore o l'ebreo Leavitt.
Nell'articolo "Così vivo ora", fine, racconta dell'Aids, del panico, della rabbia e di Act-up, associazione americana contro l'Aids, di cui anch'egli è stato militante.