recensione diStefano Bolognini
Senza tregua
Transessuali, "invertiti", prostitute, tossicodipendenti e delinquenti sono la varia fauna del Budayeen, quartiere ghetto di una metropoli del futuro.
Una serie di inspiegabili ed efferati omicidi scuote i precari equilibri sociali del quartiere e un investigatore Marid Audrian, privo di prese cerebrali per chip che consentono la modifica totale della personalità, cercherà di eliminare il colpevole e ripristinare lo status quo.
E' proprio Audrian che racconta in prima persona la movida del quartiere dove i turisti si addentrano, a loro rischio e pericolo, per cercare qualche ora di piacere.
Omosessuali e transessuali si mescolano sapientemente a una folla di criminali e corrotti all'ombra dalla religione islamica, tollerante verso i cambi totali di sesso.
In un futuro dove ogni modifica al silicone è possibile, i corpi perfetti di "nati uomo" o "nati donne" si reinventano grazie alla modifica celebrale della personalità,che permette d'interpretare famose attrici, attori, politici o... messaline.
La trama è un poco aggrovigliata e il rischio che corre il lettore, addentrandosi nelle pagine, è quello di perdersi, ma il romanzo offre un'allucinata prospettiva carica di ritmo e colpi di scena su un futuro possibile, e decisamente cupo.