recensione diAndrea Contieri
Citizen gay.
[Recensione di Andrea Contieri]
Citizen gay è il saggio di un addetto ai lavori che, a differenza di altri, non soffre di tecnicismi e di autoreferenzialità.
In primo luogo, soprattutto nei primi due capitoli, mi è sembrato maggiormente adatto, rivolto e potremmo persino dire didattico, per un pubblico eterosessuale che si avvicini per la prima volta ai temi dell'omosessualità.
Determinante, rispetto al passato, la definizione di gay e lesbiche quali soggetti giuridici, nonché del continuo confronto del mondo omosessuale pre e post Stonewall, che non è per nulla scontata nel continuo calderone in cui si mescolano la bisessualità nel mondo antico, e l'omosessualità nel mondo moderno e contemporaneo.
Per le persone omosessuali e consapevoli di sé è invece un modo per ripercorrere una strada già battuta nel proprio intimo, sfatando talvolta miti e pregiudizi che talvolta aleggiano ancora persino nel mondo gay-lesbico.
Coraggioso il capitolo finale sull'omogenitorialità che mette, dati alla mano, in luce le contraddizioni in cui singoli ed istituzioni cadono spesso circa le famiglie con genitori dello steso sesso.
Stile fluido, estremamente leggibile.
Un libro che forse pecca un po' troppo di citazionismo, e che forse per chi è avvezzo alla saggistica che tratta temi inerenti all'omosessualità, tolto il capitolo sul Minority stress, dice poco di nuovo, ma che vanta una bibliografia tale da poter essere un interessante punto di partenza per riflessioni e letture future.
[Recensione apparsa su Anobii. Per gentile concessione dell'autore].