recensione diFabio Bazzoli
Signori: un libro delizioso e denso, pieno di forza.
Ecco un libro delizioso e allo stesso tempo denso, pieno di forza e che si legge d'un fiato.
Signori racconta i gabinetti pubblici di un angolo della New York degli affari attraverso gli occhi di Ez, ultimo arrivato fra gli uomini delle pulizie. Di mezza età, nero, Ez ha uno sguardo lucido e senza pregiudizi. Come molti bagni per uomini di una grande città, anche questi sono frequentati, oltre che da gente che ha una certa fretta di svuotare la vescica, da uomini che vogliono incontrare altri uomini per fare sesso occasionale. Per lo più sul posto.
Anche nel mondo gay ci sono molti che ritengono almeno discutibile questo modo di vivere la propria sessualità, considerandolo legittimo, quasi tutti, ma almeno espressione dell'incapacità a viverla serenamente.
I colleghi di Ez, senza mezzi termini, li odiano e sono impegnati contro di loro in una guerriglia sorda, fatta di cabine spalancate all'improvviso, bastonate alla cieca ai piedi della tazza, rincorse, insulti.
Della partita è anche una funzionaria dell'amministrazione comunale che a un certo punto, preoccupata dei risvolti morali della faccenda, raccomanda un giro di vite.
I colleghi di Ez calcano la mano ma ciò non è sufficiente finché, idea, installano una finta telecamera. I gabinetti si svuotano, ma anche i profitti se ne vanno, in misura molto molto superiore a quanto la funzionaria si aspettasse. Ora bisognerà licenziare.
Non vi guasto il finale.
Il libro è scritto in modo limpido e asciutto. I diversi personaggi sono netti, senza perdere in complessità. Piacerà sicuramente a chi ama i libri che si reggono sui dialoghi diretti, anche se io, per la verità, non sarei tanto fra questi.